Olimpiade Roma 2020, Petrucci: “Amareggiato, i conti potevano farli prima”

Pubblicato il 15 Febbraio 2012 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Sono amareggiato, ce lo potevano dire prima. E' stata una mancanza di riguardo se la decisione era stata presa ce lo potevano dire prima'': cosi' il presidente del Coni, intervenendo alla Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5 commenta il 'no' del Governo alla candidatura di Roma alle olimpiadi del 2020 e alla domanda se intende dimettersi dice: ''non ci ho mai pensato. Tra un anno devo lasciare per legge ma non ho mai pensato alle dimissioni''.

''Ho notato oggi leggendo tutti i giornali – ha aggiunto il numero uno del Coni – che nessuno le voleva e di questo non ce ne eravamo accorti, una cosa che mi ha stupito che erano state presentate delle mozioni a favore della candidatura le stesse persone, ad eccezione dell'onorevole Cicchitto, che hanno presentato le mozioni a favore della candidatura, serenamente hanno detto hanno fatto bene a non dare le Olimpiadi. Questo un po' mi ha stupito''.

''I conti potevano farli prima – prosegue – Se in sette anni un governo non puo' impegnare in tutto quattro miliardi in sette anni, con tutti i ritorni erariali e quindi quasi a costo zero, allora veramente c'e' da essere preoccupati. Pero' oggi basta.

La decisione e' stata presa, rispetto la decisione del Governo, ho vinto pero' la scommessa con il Presidente del Consiglio: ieri gli ho detto che oggi sarebbe uscito vincitore e noi purtroppo no. La scommessa l'ho vinta io e adesso ogni sei mesi chiederemo una grossa manifestazione mondiale, ci sara' negata e quindi la fiducia nel Governo aumentera'. Fiducia che ho anche io, sono presidente di un ente pubblico e ho il diritto-dovere di avere fiducia in un governo che deve risanare i conti pero' un po' di tristezza sulle persone che hanno presentato una mozione''.

Petrucci si schiera al fianco del sindaco di Roma Gianni Alemanno: ''Alemanno si e' comportato benissimo. Onestamente non ritengo giusto l'attacco nei suoi confronti. Come si fa a chiederne le dimissioni? In questo paese manca la cultura della sconfitta. Abbiamo avuto una squadra fortissima''.

Il numero uno dello sport italiano ribadisce che la candidatura aveva la copertura economica: ''La copertura finanziaria certo che c'era'', dice e d esclude che sulla decisione possano aver influito lì'esperienza dei Mondiali di calcio del '90: ''hanno fruttato 200 miliardi di utile. Se poi ci sono persone che non rispettano l'etica e il codice pagheranno, ma chi mi ha preceduto ha la fedina penale pulita, da parte del mondo dello sport non ci sono mai state ruberie. Sul mancato appoggio del governo ha pesato il momento economico che attraversa il Paese. Ma io credo che si viva non solo di tagli, ma anche di fiducia: sono convinto che i giovani volevano questa Olimpiade. Mi rimetto alla decisione del governo e sto al mio posto, attendendo di vedere le iniziative che si vorranno prendere a favore dello sport che sono state anticipate ieri dal ministro Gnudi''. Petrucci ha anche ringraziato il Capo dello Stato ''che ha dato il segnale a favore del mondo dello sport''.

''Il mondo dello sport esce a testa alta – dice ancora Petrucci – oggi scriveremo una lettera a tutto il mondo dello sport nella quale spiegheremo perche' ci siamo candidati e perche' secondo noi questa olimpiade non ci e' stata data ma questio fa parte della nostra caratura. Non dobbiamo abbatterci ma andare avanti con fiducia. Adesso c'e' Londra, ci sono tanti problemi nel mondi dello sport che affronteremo serenamente''.

Alla domanda di Belpietro se nel futuro di Petrucci c'e la politica, il presidente del Coni non si sbilancia: ''Sto nella mani del Signore, sono una persona onesta e serena, chi vivra' vedra'. Io ho le mie idee politiche. Per un anno saro' presidente del Coni, nel frattempo si vedra'''.