“Questo è l’ombelico del mondo” e si chiama Salaria Sport Village

Pubblicato il 3 Marzo 2010 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

Guido Bertolaso

Tutte le strade dell’inchiesta sugli appalti del g8 alla Maddalena sembrano portare al “Salaria Sport Village”, il circolo che fa capo all’imprenditore arrestato Diego Anemone ed è gestito dal suo collaboratore Simone Rossetti.

Al Salaria Sport Village andava, spesso, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso per i suoi massaggi ( “erotici” o meno allo stato dell’arte è impossibile a dirsi e, soprattutto, marginale nell’inchiesta).

Al Salaria Sport Village, racconta il quotidiano Il Giornale, andava anche una delle figlie di Bertolaso per sottoporsi a sedute fisioterapiche (e questo di certo è penalmente irrilevante ed invasivo della privacy). Lo stesso Giornale sostiene che Bertolaso pagava tutti i conti, ma questo, che è più rilevante, è la prima volta che lo si sente. A sostegno della tesi ci sono due elementi: una fattura di circa 1.400 euro per l’iscrizione al Village (cifra modesta per chi conosce un po’ le tariffe dei circoli romani) e uno scambio di battute al telefono tra impiegate di Anemone sul prezzo da indicare alla segretaria di Bertolaso per i massaggi alla figlia del grand’uomo: “Fai ottanta euro”, dice una all’altra, ma sembra detto così, tanto per dire una cifra, per far tacere la segretaria. Poi chi vuole potrà.

Al Salaria Sport Village andava, per lavorare, Claudia Pittorru, figlia del generale del Sisde Francesco Pittorru assunta al circolo a febbraio 2010, ovvero ad inchiesta già in fase avanzata. E questo, almeno sulla carta, potrebbe essere decisamente più rilevante specie dopo gli ultimi sviluppi dell’indagine.

Secondo l’accusa, cui danno eco vari giornali mercoledì 3 marzo, Pittorru, ex generale della Guardia di Finanza, sarebbe una “talpa”, l’uomo che passava alla “cricca della Ferratella” le informazioni sui movimenti delle Fiamme Gialle. L’assunzione di Claudia, per la Procura della Repubblica, una forma di pagamento delle informazioni. Non l’unica ma la più cospicua, se non altro perché i figli…: nelle intercettazioni, a dicembre 2009, si legge che Anemone manda a casa del “Generale” un falegname per alcuni lavori di manutenzione. A febbraio, invece, arriva il “saldo” e l’assunzione della ragazza.

Il Salaria Sport Village, quindi, è uno dei cardini dell’inchiesta. Ma è il luogo dove avvenivano «incontri sessuali a pagamento» come scrive il gip di Firenze Rosario Lupo o un semplice centro sportivo «frequentato ogni giorno da bambini, famiglie e adolescenti, adulti e anziani in cerca di benessere e cure fisiatriche» come ha scritto al settimanale Panorama la figlia di Bertolaso, Olivia? Il quotidiano Il Giornale sposa convinto la seconda tesi e pubblica, mercoledì 3 marzo, un altro blocco di intercettazioni telefoniche in cui Bertolaso prende contatti un ciclo di cure per la figlia.

È il 12 novembre  e la segretaria di Rossetti chiama il gestore del circolo per informarlo che la segretaria di Bertolaso vuole un ciclo di massaggi per sua figlia: «Ascoltami ha chiamato quella persona che fa i massaggi, ok? E niente, dato che voleva avere una risposta entro un’ora per una cosa importante per la figlia (…) perché dovrebbe fare una riabilitazione (…) quindi gli serviva un personal trainer (…) per fare della piscina… lei mi ha detto proprio questo, un’ora di piscina, può iniziare pure domani con la maschera e il boccaglio».

La tesi del quotidiano di Feltri è che Bertolaso non avrebbe avuto nessun interesse a far frequentare alla figlia un luogo dove lui riceveva prestazioni sessuali e che, soprattutto, la frequentazione del circolo sarebbe stata sempre “alla luce del sole”. A dimostrazione Il Giornale pubblica altri brani delle intercettazioni, non, però,  quello della «cosa megagalattica».

Rossetti si raccomanda di rispondere alla segretaria e di mettere nella mail «pure i prezzi dentro… mettiamogli un programma, che ne so, 10 sedute, cose così». E mezz’ora dopo, in un’altra telefonata, sempre Rossetti ribadisce: «Però lei, questa Marina (la segretaria di Bertolaso), voleva una mail dove noi gli mandiamo l’importo… l’importo inventatelo, insomma, fai… fagli 80 euro a seduta… ».

Una prova, per Il Giornale, che Bertolaso ha sempre pagato: per la precisione 1450 euro di quota annuale. Ma se il capo della Protezione civile, come da lui stesso affermato esibendo anche una ricevuta, ha sempre «pagato tutto» per quale motivo Rossetti quando deve stabilire un prezzo per la fisioterapia della figlia del capo della Protezione civile dice alla segretaria di «inventarselo»?. Forse nel circolo non hanno un tariffario.