Omicidio Alessandro Polizzi. Il papà di Julia: “Il killer voleva ucciderla”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Marzo 2013 - 16:36| Aggiornato il 19 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

PERUGIA – Julia Tosti, la ragazza 20enne rimasta ferita ieri a Perugia durante l’aggressione che ha portato all’omicidio del suo compagno Alessandro Polizzi, secondo quanto si apprende dall’ospedale, è stata operata dell’equipe del professor Mauro Caraffa e dal dottor Chionchio che hanno lavorato per estrarle dalla mano il proiettile esploso dal killer.

La giovane potrebbe essere dimessa già domani 28 marzo e a quel punto potrebbe essere ascoltata di nuovo dagli inquirenti. Per il momento, invece, la sua stanza resta blindata a tutte le persone che non siano familiari, come indicato dagli stessi sanitari. Anche la polizia presidia il nosocomio, dove si trova anche l’ex fidanzato di Julia che venerdì scorso ha avuto una lite violenta con Polizzi.

“Se non fosse stato per Alessandro, ora Julia sarebbe morta”. Queste le parole di Massimo Tosti, padre della fidanzata di Alessandro, morto ieri a Perugia, in esclusiva al Corriere dell’Umbria. I due stavano dormendo nell’abitazione della nonna di lei, in via Ettore Ricci, nella zona Settevalli.

Tosti è convinto che il killer fosse andato lì per far del male a sua figlia: “Mi guardo bene dall’accusare qualcuno senza prove – ha spiegato – però è chiaro che chi è andato lì, nell’appartamento, lo ha fatto per far del male a lei, per quali ragioni, o mandato da chi, non lo so dire”.

Intanto proseguono a 360 gradi le indagini. La squadra mobile di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Antonella Duchini, si muove nel massimo riserbo. Fra ieri e stamani gli investigatori hanno continuato ad ascoltare le persone vicine ai due ragazzi, così come ad approfondire l’episodio dello scontro fisico tra la vittima e il giovane avvenuto all’esterno di un locale notturno nella notte tra venerdì e sabato scorso.

Al momento non c’è, secondo quanto si apprende, nessuna pista privilegiata, anche se gli elementi a disposizione e da approfondire sono molti. A partire dalla pistola, una Beretta calibro 9 modello 34 trovata nell’appartamento del delitto, che si è probabilmente inceppata e poi è caduta all’assassino durante la colluttazione con Julia, prima della fuga. Si starebbero anche esaminando filmati di telecamere acquisiti, ad esempio, dalla caserma della Guardia di Finanza che si trova nelle vicinanze dall’appartamento di via Ricci.