Omicidio avvocato Buffon, sorella: decisi che doveva morire

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2016 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio avvocato Buffon, sorella: decisi che doveva morire

L’avvocato Corini con Gianlugi Buffon

LA SPEZIA –  Omicidio dell’avvocato di Gianluigi Buffon, la sorella della vittima, l’avvocato Marco Valerio Corini, avrebbe detto: “Ho deciso io che sarebbe morto quel giorno”. Le parole sono state intercettate in una conversazione telefonica che la donna ha avuto con un’amica. 

“In realtà ho deciso io per lui quando non era più tollerabile e questa è una cosa che mi porto dentro. Volevo soltanto che fosse chiaro che ho deciso io che sarebbe morto in quel giorno”, avrebbe detto la donna, Marzia Corini, accusata anche di falso in testamento per aver convinto il fratello, ormai privo della lucidità necessaria a causa degli antidolorifici oppiacei che prendeva per combattere un tumore allo stadio terminale.

Secondo i magistrati la decisione di Marzia Corini di sedare fino alla morte il fratello, che nei giorni precedenti aveva rifiutato la proposta della sorella di sottoporsi ad eutanasia, sarebbe legata alla decisione del fratello di effettuare un nuovo testamento a favore della ragazza di 23 anni che avrebbe voluto anche sposare.

L’iniezione e la morte sono arrivati proprio nel giorno in cui Corini aveva deciso di incontrare il notaio per parlare di quel testamento che aveva firmato, ma che non lo convinceva. Gli investigatori erano convinti che la iniezione di morfina praticata da Marzia Corini, medico anestesista dell’ospedale di Pisa, il 25 settembre del 2015 nasconda una volontà omicida per impedire che quel testamento che aveva sostituito il precedente potesse essere rivisto.

Marzia Corini è agli arresti domiciliari accusata di omicidio volontario aggravato. Secondo il giudice per le indagini preliminari sussistono il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, dal momento che la donna svolge la professione di anestesista anche in Paesi “dove si può supporre che i controlli siano meno stringenti”, ha detto il gip riferendosi a possibili eutanasie. La dottoressa, infatti, svolge la sua professione anche in territori di guerra e in Paesi in via di sviluppo.

Al centro dell’omicidio ci sarebbe il testamento milionario, circa cinque milioni, dell’avvocato Marco Valerio Corini, amico e legale di Gianluigi Buffon e avvocato difensore anche dei vertici della polizia per le violenze al G8 di Genova del 2001.

Il legale ne avrebbe redatto uno che non sarebbe stato vantaggioso per la sorella, dice l’accusa, e avrebbe favorito la giovane fidanzata dell’avvocato, una giovane donna delle Seychelles di 23 anni, che ora accusa: “Quel testamento è sparito”.

In quello nuovo alla sorella va un milione, altre 200 mila euro sono per l’avvocato Giuliana Feliciani, indagata per falso e circonvenzione d’incapace, che con Corini aveva diviso anche lo studio per anni. Secondo l’accusa sarebbe stata quindi lei, d’accordo con la sorella, a riscrivere il testamento e a farlo firmare a Marco Valerio Corini. “La mia assistita, appresa la notizia, si è chiusa in un silenzio che direi costruttivo: perché sta raccogliendo i dati e le prove necessarie per parlare con i magistrati e fare chiarezza sulla vicenda. E’ assolutamente estranea agli addebiti”, dice l’avvocato Valentina Antonini.

Nel testamento ci sono altri destinatari che, al momento, sono risultati estranei alla vicenda, secondo i carabinieri della Spezia che hanno indagato sul caso. Il giudice intanto ha disposto il sequestro dei beni delle due donne. Oggi, lunedì 15 febbraio, ci saranno i primi interrogatori.