Omicidio Chiara Ugolini, autopsia: molti traumi interni ma nessuno ne spiega la morte

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 8 Settembre 2021 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio Chiara Ugolini autopsia

Omicidio Chiara Ugolini, autopsia: molti traumi interni ma nessuno ne spiega la morte (foto ANSA)

L’autopsia sul corpo di Chiara Ugolini non ha permesso di determinare con esattezza la causa della morte della giovane, per l’omicidio della quale è in arresto il suo vicino di casa. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti vicine all’inchiesta.

L’esame autoptico, durato 4 ore, ha riscontrato diversi traumi interni, alla nuca, al torace, all’addome, segno di una colluttazione violenta con l’aggressore, ma nessuna lesione che da sola spieghi la causa del decesso. Da approfondire, infine l’entità dei danni causati dalla candeggina, messa sullo straccio usato dal killer, che Chiara è stata costretta ad ingerire.

Omicidio Chiara Ugolini, uccisa in casa dal vicino

Chiara Ugolini, 27 anni, è stata trovata uccisa nel suo appartamento. La ragazza presentava un’unica fuoriuscita di sangue dalla bocca, compatibile con l’ipotesi di emorragia interna, ipotesi di una spinta che l’avrebbe fatta cadere a terra, come detto dal suo assassino, che ha raccontato di avere fatto cadere a terra la giovane, che l’aveva sorpreso sul balcone.

La giovane è stata uccisa domenica nella sua casa a Calmasino di Bardolino (Verona). Sempre secondo il racconto del 38enne suo vicino di casa, sarebbe caduta battendo la testa. L’uomo, dopo una fuga finita a Firenze, è rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano. Intanto, sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri, emerge che l’assassino si sarebbe introdotto nell’appartamento di Chiara da una delle finestre di servizio della scala del condominio, che dà accesso al terrazzino dell’appartamento della vittima. L’aggressore non si sarebbe dunque introdotto nell’appartamento della vittima arrampicandosi dal suo balcone, come era stato ipotizzato in un primo momento.

Chiara Ugolini, il movente dell’omicidio

All’interno del suo alloggio, verosimilmente la ragazza ha sorpreso il 38enne e ne è nata una colluttazione, culminata con l’aggressione mortale in cucina. I carabinieri del Comando Provinciale di Verona continuano a indagare per arrivare a scoprire anche il movente dell’omicidio. Sembra escluso ormai il movente economico, il furto, così come quello da ricondurre a liti condominiali, che non ci sarebbero mai state. E così sembra sempre più farsi strada il movente dell’aggressione a scopo sessuale da parte dell’uomo.

Quando è stato fermato, oltre a essere sporco di sangue, l’uomo presentava graffi al volto, segni evidenti della colluttazione. Chiara Ugolini, quindi, si sarebbe difesa, avrebbe reagito all’aggressione dell’uomo. Il presunto assassino, che stava scontando con l’affidamento in prova ai servizi sociali una condanna per due rapine risalenti al 2006, ha ammesso che avrebbe trovato in casa la ragazza quando, nel pomeriggio di domenica, si è introdotto nell’appartamento dal terrazzino, ma non ha poi chiarito i motivi del suo gesto.