Omicidio Isola dei Morti, Elisa Campeol morta senza motivo: il killer voleva uccidere qualcuno a caso

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 25 Giugno 2021 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio Isola dei Morti, Elisa Campeol morta senza motivo: il killer voleva uccidere qualcuno a caso

Omicidio Isola dei Morti, Elisa Campeol morta senza motivo: il killer voleva uccidere qualcuno a caso (Foto Ansa)

Omicidio all’Isola dei Morti, i dettagli sono ancora più raccapriccianti: Elisa Campeol è stata uccisa senza motivo. Esatto, il killer non voleva uccidere lei. Come ha detto lui stesso durante l’interrogatorio, voleva uccidere qualcuno a caso. 

Un raptus? Forse riduttivo definire così la sua furia. Un femminicidio? Improprio, perché, stando a quel che dice l’assassino, avrebbe potuto uccidere chiunque. Elisa ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato davanti alla persona sbagliata.

Omicidio Isola dei Morti: il killer di Elisa Campeol ha ucciso a caso

Nel corso dell’interrogatorio, l’assassino, che si è costituito, ha detto di aver voluto “uccidere qualcuno a caso” e di aver colpito per una “furia incontenibile”.

Mancava da casa da martedì 23 giugno. L’uomo aveva con sé un coltello insanguinato, che potrebbe essere l’arma del delitto. I genitori, avevano segnalato il suo allontanamento da casa. Il giovane, affetto da problemi psichiatrici, è in stato di fermo, accusato di omicidio. 

Elisa Campeol uccisa mentre prendeva il sole sul Piave a Moriago

Elisa Campeol è stata uccisa a coltellate senza alcun motivo, mentre prendeva il sole sulle rive del Piave. Colpita da fendenti in più parti del corpo, soprattutto al collo e alla schiena.

Elisa, 35 anni, era titolare di un bar a Pieve di Soligo (Treviso) assieme ai genitori. Era stesa al sole su un lettino pieghevole, sui bordi sassosi del fiume, nel parco pubblico dell’Isola dei Morti, a Moriago della Battaglia. 

Alle sue spalle è arrivato armato di coltello un 34enne della zona, che soffre di turbe psichiche. Un uomo senza alcuna occupazione, che convive i genitori. Dopo aver pugnalato a morte Elisa, si è recato spontaneamente nella caserma dei carabinieri di Valdobbiadene (Treviso), dove è stato interrogato a lungo, e dove si trovava ancora in serata, assistito dal suo avvocato.

A chiamare il 118 è stato un appassionato di trekking che seguiva il corso del Piave, giunto casualmente sul punto del delitto circa un’ora dopo l’aggressione, e quando la donna era ancora in vita. 

Giunti sul posto, però, i sanitari del Suem 118 non hanno potuto fare niente per salvare la giovane. Poco distante dal corpo c’era il lettino da spiaggia di Elisa.