Morte Matilda: nuova inchiesta su Antonio Cangialosi, ex di mamma Elena Romani

VERCELLI – Per la morta della piccola Matilda, si riapre l’inchiesta a carico di Antonio Cangialosi, l’ex fidanzata di Elena Romani, la mamma della bimba di 2 anni uccisa nell’estate del 2005 a Roasio (Vercelli) a seguito di un calcio. Il gup del Tribunale di Vercelli ha deciso di revocare il non luogo a procedere nei confronti di Antonio Cangialosi. Elena Romani era invece già stata assolta con sentenza passata in giudicato nel 2011. Nella casa dove morì Matilda c’erano solo la mamma e l’ex fidanzato. La Procura ha 6 mesi di tempo per la nuova inchiesta.

La piccola Matilde morì il 2 luglio 2005 nella casa di Roasio, di proprietà di Cangialosi. L’autopsia rivelò che era morta a causa di lesioni al fegato, a un rene e ad una costola, compatibili con il tentativo di un adulto di bloccare la piccola esercitando una forte pressione sulla schiena, con una mano o con un piede. All’epoca la madre, Elena Romani, aveva raccontato che la bambina aveva vomitato sul letto: lei la prese, la diede in braccio a Cangialosi, poi uscì sul balcone per stendere la biancheria sporcata dal vomito. Sempre la donna raccontò che al suo ritorno la bimba era esanime.

Diversa la versione di Cangialosi secondo cui, accortosi che Matilda stava male, si prodigò ad aiutarla. A fare partire le indagini fu proprio una sua denuncia sui ritardi dei soccorsi. La Romani venne accusata di aver provocato la morte della bimba con un calcio, sferrato in un momento d’ira, e fu rinviata a giudizio per omicidio preterintenzionale. Dopo due assoluzioni (la Corte d’Assise di Novara nel 2007 e la Corte d’Assise Appello di Torino, nel 2009) la Cassazione mise la parola fine, almeno per lei, al giallo, confermando la sua ricostruzione dei fatti, nonostante il sostituto Vito D’Ambrosio avesse chiesto un annullamento della sentenza di assoluzione, con rinvio a nuovo processo per Elena Romani. Intanto anche Cangiacolisi veniva prosciolto.

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