Omicidio Meredith, accusa chiede conferma condanna Guede

Pubblicato il 18 Novembre 2009 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA
Rudy Guede

Rudy Guede

Il procuratore generale di Perugia ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni di reclusione per Rudy Guede, per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il processo è in corso con il rito abbreviato davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia. Il giovane ivoriano, attualmente detenuto, ha assistito in aula alle parole del magistrato.

Guede venne condannato a 30 anni di reclusione il 28 ottobre del 2008 dal gup di Perugia Paolo Micheli. Contro quella sentenza hanno fatto appello i suoi difensori, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile. L’ivoriano ha infatti sempre sostenuto la sua estraneità all’omicidio.

La pubblica accusa non ha invece impugnato la sentenza che di fatto ha accolto la ricostruzione fatta dai pm di primo grado, Manuela Comodi e Giuliano Mignini. Oggi il pg Catalani, nella sua requisitoria, ha parlato di «pieno concorso in tutte le attività poste a danno di Meredith Kercher» da parte di Guede.

Ha tra l’altro sottolineato che «in prima persona ha commesso il reato di violenza sessuale». Ha inoltre chiesto che all’imputato non vengano concesse le attenuanti generiche «perché non ha dato alcun contributo a chiarire quanto successo nella casa del delitto quando venne uccisa Meredith».

Quello fatto da Rudy Guede è stato un «raccontino non credibile» secondo il procuratore generale Pietro Catalani. Lo ha detto lui stesso nella requisitoria cominciata oggi pomeriggio davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia e ancora in corso. «Lui non è credibile», ha sottolineato ancora il magistrato.

Secondo Catalani sul corpo della Kercher è stata riscontrata una «progressione di lesioni» e la morte è arrivata in un tempo più lungo di quello indicato da Guede. Al termine della requisitoria e dell’intervento del legale, che rappresenta come parte civile la proprietaria della casa del delitto, il processo è stato sospeso e quindi rinviato al 21 dicembre prossimo.

In mattinata Guede si era dichiarato per l’ennesima volta innocente: «Voglio far sapere alla famiglia Kercher che non ho ucciso né violentato la loro figliola. Non sono quello che le ha tolto la vita».

L’ivoriano si è rivolto all’avvocato Francesco Maresca, che rappresenta i congiunti della vittima come parte civile. Al legale, Guede ha chiesto di far sapere alla famiglia di Meredith che «l’unica cosa della quale la mia coscienza deve rispondere e per la quale nessun tribunale potrà assolvermi» è quella di non aver fatto tutto il possibile per tentare di salvare la studentessa inglese.