Omicidio Meredith, Sollecito: “Dimostrerò la mia innocenza”

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito è convinto che la Corte d’assise d’appello di Perugia gli permetterà di dimostrare la sua estraneità all’omicidio di Meredith Kercher per il quale è stato condannato 25 anni di reclusione. Lo ha detto il padre, Francesco Sollecito, alla vigilia della prima udienza del processo di secondo grado in programma domani. ”Mio figlio è molto fiducioso – ha spiegato il medico pugliese – soprattutto alla luce di quanto emerso dalle indagini difensive svolte dai nostri legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. E’ convinto che i giudici gli permetteranno di far emergere che lui è innocente”.

Raffaele Sollecito è comunque molto provocato da tre anni di carcere. ”Quello che sembrava un incubo – ha affermato il padre – è diventato una tragedia insostenibile per l’equilibrio psico-fisico di mio figlio. Raffaele riesce a superare tutto ciò con lo studio e con gli impegni che ha in carcere. E’ però costretto a vivere una realtà non sua. Un conforto eccezionale – ha concluso Francesco Sollecito – gli è arrivato da un professore universitario che lo ha aiutato per un esame del corso per la laurea specialistica in informatica e ha preparato una relazione sul computer di mio figlio (quello al quale il giovane ha detto di avere lavorato mentre la Kercher veniva uccisa – ndr)”.

Domani, 24 novembre, Sollecito e l’altra imputata Amanda Knox (condanna a 26 anni di reclusione) saranno in aula per un’udienza che si annuncia comunque puramente tecnica. Entrambi si proclamano innocenti.

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