Omicidio Nadia Orlando, il fidanzato Francesco Mazzega resta ai domiciliari

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2018 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA
Il fidanzato di Nadia Orlando, Francesco Mazzega, resta ai domiciliari

Omicidio Nadia Orlando, il fidanzato Francesco Mazzega resta ai domiciliari

ROMA – Può restare ai domiciliari Francesco Mazzega, 37 anni di Muzzana del Turgnano (Udine), accusato dell’omicidio della fidanzata Nadia Orlando, di 21 anni. La prima sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso della procura contro la decisione del tribunale del Riesame di Trieste, del 29 agosto scorso, di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari con braccialetto elettronico.

Mazzega si trova attualmente a casa dei genitori a Muzzana del Turgnano. Il 1 agosto si era presentato al Comando della Polizia stradale di Palmanova dopo aver girato tutta la notte con il cadavere della fidanzata in auto al suo fianco. L’uomo, reo confesso dell’omicidio della giovane fidanzata, attenderà ora agli arresti domiciliari la conclusione delle indagini della Procura di Udine.

Le indagini preliminari non sono ancora chiuse, ma la Procura potrebbe apprestarsi a breve a notificare l’avviso di conclusione. Già sono state depositate le perizie, quella medico-legale dell’anatomopatologo Carlo Moreschi, che ha svolto l’autopsia sul corpo della ragazza, e quella scientifica sulle tracce biologiche trovate su un cuscino e su uno straccio nell’auto. Si attende solo l’esito degli ultimi accertamenti di natura informatica sulle apparecchiature elettroniche sequestrate a Mazzega, che dovrebbero essere depositati nei prossimi giorni.

La famiglia di Nadia Orlando ha appreso “con estremo rammarico” il rigetto da parte della Cassazione. L’avvocato Fabio Gasparini, che assiste i genitori., ha detto:

“In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato la Suprema Corte ad adottare una tale decisione purtroppo il senso di giustizia a cui i familiari di Nadia stanno disperatamente cercando di aggrapparsi sta subendo duri contraccolpi. Il fatto che Mazzega dopo aver brutalmente ucciso Nadia abbia mentito ripetutamente, non abbia collaborato con gli inquirenti e ciononostante possa continuare a beneficiare degli arresti domiciliari presso la casa dei genitori, è circostanza che aggrava il dolore dei familiari di Nadia e che risulta umanamente incomprensibile”.

Come legale della famiglia Orlando, Gasparini auspica che

“la giustizia faccia il suo corso, e non posso che sostenere i miei assistiti affinché la loro pazienza non diventi rassegnazione e affinché non perdano la speranza che all’esito del processo – conclude – sia inflitta una pena giusta e certa all’assassino di Nadia”.