Omicidio a Roma Prati, il padre di Simmi: “Dissi alla polizia chi cercare”

Pubblicato il 6 Luglio 2011 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Quando si compie un delitto del genere è evidente che c’è una criminalità di alto livello. Dobbiamo scoprire le causali, i moventi e il contesto in cui è maturato l’omicidio. Non possiamo fare ipotesi se non abbiamo elementi concreti”: a definire senza mezzi termini l’omicidio di Flavio Simmi, 33 anni, avvenuto il 6 luglio a Roma nel quartiere Prati è il Procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso.

Oltre a Grasso anche il padre di Simmi ha parole di fuoco su quanto è avvenuto: “Dissi agli inquirenti chi cercare, ha detto a Repubblica. Avrei dovuto pagare io una guardia giurata. Flavio si stava riprendendo solo ora dal primo agguato, aveva ricominciato da poco a camminare. Era così felice, invece quegli infami l’hanno ammazzato come un cane”.

Ma sulla presenza della criminalità organizzata Grasso sottolinea, sempre a Repubblica, che sarebbe “un grosso errore” parlare della presenza delle mafie a Roma così come se ne può parlare nelle zone di origine delle cosche e dei clan. Nella capitale, afferma, “c’è una realta con cui confrontarsi”: la possibilità, per le mafie, di trovare “mercati facili, dove nascondersi e mimetizzarsi”.

Del resto, ricorda il procuratore Antimafia, sia il sindaco Gianni Alemanno sia il prefetto Giovanni Pecoraro “hanno predisposto una serie di misure per anticipare, prevenire e scoprire passaggi di proprietà che possono nascondere profitti illeciti”. Dunque, sostiene Grasso, “parlare di allarme è eccessivo. Il fatto è che, a differenza di quanto accade nel sud dove si confiscano beni per centinaia di milioni, a Roma anche il sequestro di un solo locale fa notizia, specie se di fronte a palazzo Chigi”.

Il padre di Simmi intanto ha detto agli investigatori, secondo quanto scrive Repubblica: “È tutta colpa mia, non è giusto. Lui non c’entrava niente. L’hanno ucciso ma il bersaglio ero io. Infami, quegli assassini maledetti adesso li troverete vero? Tanto lo sapete chi sono… lo sapevano pure i carabinieri, ma non l’hanno protetto. Se l’avessi saputo avrei pagato io una guardia privata. Io gliel’avevo detto ai carabinieri chi dovevano cercare. Lo sapeva tutta Roma chi erano gli autori dell’agguato in via del Monte di Pietà. Ma stavolta li troviamo, li becchiamo quegli infami”, ha detto riferendosi ad un uomo che poteva avercela con Flavio per questioni sentimentali.

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