Omicidio Reggiani. Indagini poco approfondite, cercare complici di Mailat. Le motivazioni della Corte d’Assise

Pubblicato il 8 Ottobre 2009 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA

Il rumeno Mailat, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giovanna Reggiani

Indagini poco approfondite. È questo il motivo per cui la Corte di Assise di Roma ha rimandato alla Procura capitolina i carteggi del processo per l’omicidio di Giovanna Reggiani. La Corte aveva condannato all’ergastolo il romeno Nicolae Romulus Mailat.

“Non può non essere rilevato da un lato un mancato approfondimento delle indagini sia pure relativamente a questioni parziali che non intaccano la responsabilità dell’assassino, dall’altro la estrema sinteticità della sentenza di primo grado cui questo giudice dovrà sopperire integrandola”.

Questo è uno dei passaggi she si legge nelle 29 pagine delle motivazioni della prima Corte di Assise di Roma che, riformando la sentenza di primo grado, 29 anni di reclusione, ha condannato all’ergastolo il romeno Nicolae Romulus Mailat, responsabile dell’omicidio di Giovanna Reggiani aggredita a Tor di Quinto a Roma il 30 ottobre del 2007.

La Corte d’Assise  ha inoltre ordinato la trasmissione degli atti alla procura “perché proceda nei confronti di persone da identificare per il concorso nei reatu attribuiti a Mailat” e ciò relativamente alle affermazioni fatte da Nicolae Clopotar un testimone che ha affermato che l’assassino di Giovanna Reggiani “non era solo quella sera ma era con altre due persone”.

“Per questo si ritiene utile e necessario trasmettere gli atti alla procura – continua il presidente Cappiello – per accertare se vi siano complici nell’esecuzione del delitto e in caso positivo di effettuare la loro idnetificazione per poter procedere contro di loro”.

Censura dei giudici di secondo grado, sulla sentenza dei loro colleghi e sulle indagini effettuate, anche quando si afferma che: “Mailat è stato rinviato a giudizio senza che venissero sentiti Dorin Obedea (il suocero) e Nicolae Clopotar che si sono rivelati testi di fondamentale importanza per cui è stato necessario disporre una rogatoria internazionale”.