Roma. “Derubano la casa di un anziano morto”: operatori Ama condannati

Pubblicato il 22 Agosto 2012 - 13:01 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

ROMA – “Rubavano nella casa di un anziano morto, la casa che avrebbero dovuto disinfestare”. Questa l’accusa per cui sono stati condannati a 6 mesi di reclusione con sospensione della pena due operai dell’Ama addetti alla disinfestazione. I due sarebbero stati colti in flagrante per il reato di furto nella casa in cui Piero Borgo, giornalista di 84 anni, era morto da alcuni giorni. Il loro compito sarebbe stato quello di portare via il corpo e disinfestare la casa lo scorso 21 agosto, ma gli stessi agenti che li avevano chiamati li avrebbero colti in flagrante nell’atto di compiere un furto.

A sorprenderli con le mani nei cassetti è stato il capo pattuglia della volante del commissariato di Nuovo Flaminio. I due operai Ama si sono dichiarati innocenti, poiché non hanno portato via nulla dalla casa. Ed è proprio la “mancanza dell’oggetto del reato” la motivazione dell’appello che sarà presentato dagli avvocati dei due operai.

Gli operai non andranno dunque in carcere: il giudice ha infatti disposto la sospensione della pena a patto che non siano condannati per altri reati nei prossimi 5 anni. In caso contrario i due sconteranno anche la pena di 6 mesi per il furto nella casa di Borgo. Intanto l’Ama li ha sospesi in via cautelativa, mentre il nipote di Borgo ha commentato al Messaggero: “Sorprende vederli di nuovo liberi, avevano tentato di rubare in una casa dove avevano portato via un morto pochi istanti prima”.

Una storia tragica quella di Borgo, che dopo la morte nella propria casa è stato vegliato dalla moglie malata di Alzheimer per alcuni giorni, incapace di chiamare soccorsi data l’incoscienza causata dalla malattia.