Orlando Merenda suicida per colpa di bulli omofobi, procura Torino apre inchiesta: “morte ai gay” su Instagram

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2021 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Orlando Merenda suicida

Orlando Merenda, suicida a 18 anni, la procura di Torino apre inchiesta (Ansa)

Orlando Merenda suicida per colpa di bulli omofobi. Orlando Merenda si è lanciato sotto un treno, a diciotto anni compiuti da poco, per fuggire ai pregiudizi delle “menti chiuse che hanno la bocca aperta”.

Probabilmente le stesse persone che auspicano “la morte ai gay” sul suo profilo Instagram, profanando con gli insulti i messaggi di cordoglio.

Orlando Merenda suicida per colpa di bulli omofobi, aperta inchiesta

Nei giorni in cui le piazze di tutto il mondo celebrano il Pride 2021, e il Ddl Zan continua a far discutere, un altro caso di violenza balza agli onori delle cronache.

La procura di Torino ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio, al momento senza indagati. Intende stabilire se Orlando Merenda sia stato vittima di bullismo o di omofobia.

“Non ha retto alle offese, vogliamo giustizia”, è l’appello della famiglia. Domenica scorsa Orlando, che frequentava un istituto professionale per diventare barman o cameriere, ha pranzato col padre e con il fratello prima di uscire di casa.

“Ci vediamo tra poco”, le ultime parole del giovane che, invece, non è più tornato a casa. Ha scavalcato il muretto che divide la ferrovia dalla strada e si è gettato sotto un treno, tra la stazione di Torino Lingotto e Moncalieri.

Gli investigatori della polizia ferroviaria, su ordine del pm Antonella Barbera, hanno parlato con gli insegnanti, con i compagni di classe e con gli amici del giovane.

E hanno anche acquisito i messaggi sul suo profilo Instagram, ora invaso dalle parole di cordoglio. “Eri così bello. Perché?”, “Riposa in pace bellissimo angelo”, “Una settimana senza di te, buon viaggio piccolo” . Sono soltanto alcuni dei post che compaiono sulla sua pagina Instagram.

“Mi mancherai tantissimo”, “Non ci posso ancora credere”, “Non ci sono parole” e così via. Ma tra un cuoricino, le lacrime e una preghiera c’è anche chi trova il tempo per augurare “la morte ai gay”.

Il sospetto è che Orlando, che sui social si definiva “principesso“, non abbia sopportato sguardi di troppo e le battute che non l’hanno risparmiato neppure dopo la morte, come dimostrano certe parole.

“Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”

“Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”, scriveva non a caso lo scorso marzo. A lasciare intendere che nei suoi confronti erano stati espressi giudizi difficili da accettare, soprattutto a diciott’anni.

“Con il giudizio della gente io ci faccio meravigliosi coriandoli”, gli aveva risposto un’amica, che evidentemente non è riuscito a rincuorarlo.

“Non giudicare e lasciate vivere, amate gli altri e cercate di vivere con amore. Dio ama tutti”, ha detto oggi Papa Francesco, senza far riferimento ai Gay Pride di questi giorni né al Ddl Zan, che cita invece l’assessore ai Diritti di Torino.

“Il bullismo, di qualunque forma, è una piaga della nostra società. La mia vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore. Nulla potrà colmare il vuoto che Orlando ha lasciato.

Ma che questo ci serva come monito per dire ‘mai più – commenta l’assessore Giusta -. Abbiamo ora una possibilità importante per cambiare le cose, e mi rivolgo ai senatori e alle senatrici: approvate il Ddl Zan“.