Ostia, arrestato complice Roberto Spada per l’aggressione a Daniele Piervincenzi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Novembre 2017 - 19:40| Aggiornato il 1 Dicembre 2017 OLTRE 6 MESI FA
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Ostia, arrestato complice Roberto Spada per l’aggressione a Daniele Piervincenzi

ROMA – L’ex capo del commissariato di Ostia, Antonio Franco, già condannato in primo grado a quattro anni per peculato, falso e truffa, andrà di nuovo a processo con le accuse di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione di atti, falsità e false dichiarazioni ai pm.

Avrebbe preso soldi dal titolare di alcune sale giochi per avvertirlo di imminenti controlli e non avrebbe segnalato la presenza in uno dei suoi locali di Ottavio Spada, esponente dell’omonimo clan.

La storia del poliziotto Antonio Franco, 55 anni, dà l’idea della complessità della situazione sul litorale romano e nel Decimo Municipio appena uscito dal commissariamento per infiltrazioni mafiose, in cui lo Stato sta provando a far sentire la pressione ai clan dopo i recenti episodi di violenza.

E proprio oggi c’è stato un secondo arresto per l’aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi il 7 novembre a Nuova Ostia: si tratta di un uomo che era con Roberto Spada – già in carcere per la testata e le bastonate – e avrebbe partecipato al pestaggio. Si chiama Alvez Del Puorto Nelson, 28 anni, uruguaiano.

E’ stato quattro anni in prigione per droga ed è da tempo vicino al clan Spada. Accusato di lesioni e violenza privata, anche per lui è scattata l’aggravante del metodo mafioso. I carabinieri lo hanno preso mentre andava a prendere i figli a scuola. L’uomo è stato riconosciuto da Piervincenzi e dal cameraman che lo accompagnava in alcuni filmati, secondo quanto emerge dall’ordinanza di arresto firmata dal gip Anna Maria Fattori.

“Si comportava come fosse il guardaspalle di Spada – hanno raccontato le due vittime – e fu proprio Alvez a colpire per primo il cameraman”. “I filmati – scrive il gip nel provvedimento di venti pagine – danno contezza di una piena e totale adesione dell’Alvez alla condotta dello Spada con cui condivide e supporta gli argomenti circa i problemi del quartiere. Prima assiste divertito alle offese di Spada, poi dà manforte con le argomentazioni” e garantisce “la sua presenza e il suo pronto intervento”.

Il secondo processo per l’ex dirigente di polizia Franco è stato disposto dal Gup Anna Maria Govoni su richiesta della procura di Roma. Una vita nei commissariati della capitale, Franco è stato responsabile del difficile presidio di Ostia per sei anni e fino al 2016, quando fu improvvisamente sostituito. Il motivo si è capito a fine luglio di quell’anno, quando è stato arrestato dai colleghi della squadra mobile per rapporti illeciti con un imprenditore, Mauro Carfagna, titolare di alcune sale slot e dai rapporti opachi con i clan, che andrà a processo con Franco per corruzione. Il poliziotto lo avrebbe anche aiutato a sbrigare delle pratiche amministrative.

In cambio, sempre secondo l’accusa, Franco avrebbe avuto una casa pagata che usava anche per vedere una donna con cui aveva una relazione. Il nuovo processo inizierà il 12 aprile dell’anno prossimo. A giudizio anche quattro agenti già in servizio sotto Franco – per violazione dei doveri legati alla funzione – e un avvocato. Nel primo processo Franco e’ stato condannato a quattro anni di reclusione per peculato, falso e truppa per l’uso personale di una Smart assegnatagli per servizio, anche in ore che avrebbe poi indicato come lavorative e di straordinario.

Un contesto difficile a Ostia nel quale si è inserita ieri la notizia di un cosiddetto “impresentabile” scovato dalla Commissione parlamentare Antimafia nelle liste per le elezioni municipali. Il nome e il partito non sono stati resi noti, ma si tratterebbe di un candidato con una condanna per usura continuata, che ha avuto pochi voti e non é stato eletto.