ROMA – Un’accusa di abusi su minori e patente sospesa per alcol. Allora perché Ousseynou Sy, l’autista di origine senegalese che ha dirottato un bus con a bordo 51 studenti e degli insegnanti di una scuola media di Crema per poi dargli fuoco, guidava ancora? Chi non ha controllato?
Sy – nato in Francia da genitori senegalesi, cittadino italiano da 15 anni dopo aver sposato una signora bresciana da cui poi si è separato – lavorava per “Autoguidovie” da 15 anni: prima come addetto alle pulizie, poi – dopo aver preso la patente per gli autobus – come autista.
“Autoguidovie”, la società di trasporto pubblico locale, racconta il Corriere della Sera, si è limitata a chiedere il certificato penale al momento dell’assunzione, nel lontano 2004. La patente però fu sospesa dodici anni fa e la denuncia per abusi ai danni di un minore risale al 2011 (condannato nel 2018 a un anno di carcere con pena sospesa).
“Ousseynou Sy aveva ricevuto una condanna con pena sospesa a un anno per la vicenda dei minori – racconta il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco – Non è ancora noto quando sia stato assunto da Autoguidovie, ma la condanna definitiva risale al 2018”.
La fedina penale dell’uomo, però, dal 2004 non era più stata verificata.
“A noi – dice il presidente dell’Autoguidovie Camillo Ranza a “Open” – risulta che il lavoratore avesse avuto una denuncia da una ragazza per molestie, per la quale, però, era stato assolto. Dal 2014 c’è una legge che obbliga a chiedere il certificato penale per l’assunzione degli autisti, cosa che noi facciamo. Ma questo autista era stato assunto precedentemente, quando la normativa non era ancora in vigore. Noi eravamo al corrente di quel precedente perché ce lo aveva comunicato lui stesso. Essendo stato assolto, però, a noi non risultava all’attivo nessun provvedimento penale, né alcuno di tipo pregresso”.
“Il codice della strada – dice Luca Lanzanova, responsabile di servizio per l’area cremasca di Autoguidovie a “Repubblica” – non gli impediva di guidare. Era con noi da quindici anni. Aveva cominciato come addetto alle pulizie, era poi stato promosso autista. Negli anni non aveva dato segno di squilibrio, né avevamo ricevuto reclami sulla condotta”.
Ousseynou Sy, secondo le ultime ricostruzioni, poi si mise in malattia quando gli venne sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza e, dunque, la società e per questo la “Autoguidovie” non seppe nulla di quell’episodio.
“L’autista che si vede ritirata la patente quando è alla guida della propria macchina – racconta un conducente al “Corriere della Sera” – potrebbe non dire nulla e ad esempio mettersi all’improvviso in aspettativa”.
Corrado Bianchessi, direttore dell’associazione temporanea d’impresa di cui Autoguidovie fa parte, a “Repubblica” ha detto che il 46enne “si era sottoposto alle visite periodiche che facciamo agli autisti, ma non era emerso nulla. Era in regola”.
Fonte: Repubblica, Corriere della Sera, Open.