Padova, urla “Allah Akbar” tra i passanti: espulso tunisino di 22 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Agosto 2016 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Padova, urla "Allahu Akbar" tra i passanti: espulso tunisino di 22 anni

Padova, urla “Allahu Akbar” tra i passanti: espulso tunisino di 22 anni

PADOVA – Un giovane tunisino di 22 anni, Bargaoui Marouene, è stato espulso venerdì 5 agosto dal questore di Padova Gianfranco Bernabei dopo che alcuni giorni fa, in due diverse occasioni, aveva urlato “Allahu Akbar” (“Allah è grande”) in Prato della Valle, nel centro del capoluogo euganeo, tra i passanti.

Il primo episodio risale alla sera dello scorso primo luglio, poco prima di mezzanotte, quando, in stato di alterazione psicofisica, si era messo a correre senza vestiti in mezzo alla gente a passeggio nella piazza. In quell’occasione era stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile dal 118, dove è stato ricoverato nel reparto di psichiatria. Dopo due settimane, lo scorso 15 luglio, l’uomo ha ripetuto la stessa scena, correndo nudo per la principale piazza della città e urlando frasi in arabo tra cui “Allahu Akbar”. Allertata la polizia, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e ammanettarlo.

Nel primo episodio l’immigrato, tra l’altro, ha preso a sberle e morsi gli agenti che erano intervenuti nel tentativo di riportarlo alla calma. Sono state necessarie più pattuglie per rintracciarlo e renderlo inoffensivo.

Uscito dal reparto di psichiatria, due settimane dopo, il giovane ha replicato correndo nudo per la piazza gridando “Allahu Akbar”, sotto gli occhi esterrefatti dei passanti, tra cui anche l’attrice Claudia Cardinale, in quei giorni a Padova per le riprese del suo ultimo film.

Marouene era sbarcato a Lampedusa nel 2011, era entrato e uscito dal carcere più volte perché arrestato per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio oltre che indagato più volte per reati contro la persona commessi anche durante la detenzione.

Nel 2013 l’Ufficio Immigrazione di Padova ha rigettato la sua istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale, notificandogli il decreto mentre era ancora in prigione. Venerdì è arrivata infine l’espulsione.