ROMA – Una messa di Natale nel segno dell’accoglienza ai migranti quella celebrata a mezzanotte dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Un Bambino Gesù nero, infatti, è stato deposto sull’altare della cattedrale della città, dove si trovano anche le spoglie di don Pino Puglisi, come gesto simbolico.
Un’iniziativa fortemente voluta dal presule, da sempre in prima linea nella difesa dei migranti e delle persone più deboli. La scena della Natività è stata riproposta a conclusione di una processione in cattedrale. Dal corridoio centrale, procedendo verso l’altare, si è fatto avanti una piccolo corteo formato da otto bambini vestiti di bianco e di blu, sei italiani e due stranieri, che portavano candele e composizioni floreali. Dietro di loro un italiano e una donna di colore hanno portato la statuetta di Gesù di carnagione nera.
Fonte: Ansa.
Papa Francesco e la messa di Natale: “La logica del mondo è dare-avere, Dio arriva gratis”
“Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis. Il suo amore non è negoziabile: non abbiamo fatto nulla per meritarlo e non potremo mai ricompensarlo”. Nella messa della notte di Natale a San Pietro Papa Francesco interpreta il mistero della Natività con le parole dell’Apostolo Paolo: “E’ apparsa la grazia di Dio. È l’amore divino, l’amore che trasforma la vita, rinnova la storia, libera dal male, infonde pace e gioia”.
“Stanotte ci rendiamo conto che, mentre non eravamo all’altezza, Egli si è fatto per noi piccolezza; mentre andavamo per i fatti nostri, Egli è venuto tra noi – prosegue il Papa – Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore”. Per Francesco, “Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te. Puoi avere idee sbagliate, puoi averne combinate di tutti i colori, ma il Signore non rinuncia a volerti bene. Quante volte pensiamo che Dio è buono se noi siamo buoni e che ci castiga se siamo cattivi. Non è così”. “Nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo amore non cambia, non è permaloso; è fedele, è paziente. Ecco il dono che troviamo a Natale: scopriamo con stupore che il Signore è tutta la gratuità possibile, tutta la tenerezza possibile”.