Palermo. Il giudice vieta il pallone all’oratorio. Vince il condominio, sconfitti bambini e buon senso

di Antonella del Sordo
Pubblicato il 5 Febbraio 2020 - 11:36| Aggiornato il 20 Marzo 2021 OLTRE 6 MESI FA
Palermo. Il giudice vieta il pallone all'oratorio. Vince il condominio, sconfitti bambini e buon senso

A palermo giudice vieta il pallone all’oratorio (Ansa)

ROMA – Tre anni fa, alcuni condomini di un palazzo di via Filippo Parlatore, dove insiste un oratorio molto partecipato nel quartiere, denunciavano la “rumorosità intollerabile”, causata dal gioco dei bambini.  In loro difesa si era costituita anche la della Clinica Torina che insiste sullo stesso oratorio, sostenendo che quelle attività ludiche “lungi dal dare disturbo ai pazienti, allietano piuttosto il loro umore”, costituiscono “risorse fondamentali nel percorso terapeutico dei pazienti perché riescono a distrarli dal pensiero continuo della malattia”.  Oggi il giudice ha emesso la sentenza, con grande rammarico di tutta la comunità di  fedeli e volontari. 

La partita è finita. L’arbitro si fa consegnare il pallone e le squadre lasciano il campo. Triplice fischio del giudice civile di Palermo, autore della sentenza che ha visto al momento soccombere l’oratorio della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù e prevalere cinque condomini che avevano denunciato una “rumorosità intollerabile”. Al momento, perché il campionato non è concluso. Intanto, incredibile ma vero, pallone ‘vietato‘. Un oratorio senza pallone sembra non potere esistere. Come togliere il mare a un gruppo di ragazzini in gita in spiaggia. O – si perdoni il paragone – dire Messa senza il Padre Nostro. Non può essere. Ma è questa la conseguenza immediata, nei fatti, della decisione. 

Niente pallone in assenza dei lavori di adeguamento per insonorizzare le mura del campetto. Opere per migliaia di euro, quasi 20 mila, secondo una prima stima, quelli necessari per trasformare il campo in una bolla di gommapiuma. Troppi per una parrocchia guidata da religiosi e che si regge sulla buona volontà e sulla provvidenza. Ma tant’è. Ed esplode la protesta tra i fedeli e i volontari della chiesa di via Filippo Parlatore.

Il giudice non ha fatto sconti, imponendo, come si evince dall’ordinanza visionata dall’AGI, restrizioni più ampie di quelle richieste. Ma proprio come nello sport, non è finita finché non è finita. Al termine di una accesa assemblea, con numerose famiglie presenti, la comunità guidata dai Fratelli missionari della misericordia, ha deciso a grande maggioranza di presentare reclamo per provare a ribaltare il verdetto: nuova gara nuovo arbitro dal 31 gennaio e i biglietti sono stati tutti venduti. Gli spalti sono gremiti e l’attesa è fortissima. Palla al centro. (fonte Agi)