Palermo, violenza di gruppo su otto bambini nella “casa rotta” di Ballarò

Pubblicato il 19 Febbraio 2013 - 20:30| Aggiornato il 16 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – Otto bambini venivano portati nella ”casa rotta”, un edificio diroccato nel quartiere palermitano di Ballarò, e lì venivano violentati e minacciati da alcuni familiari. Un uomo e una donna – A.G. e L.G -, padre e madre di tre delle piccole vittime sono stati condannati dalla quinta sezione del tribunale di Palermo, rispettivamente a 9 anni e mezzo e a 9 anni per violenza sessuale e maltrattamenti su minori. Quello che si è concluso è una delle tranche di un’agghiacciante vicenda, durata mesi, che ha portato alla condanna in abbreviato a 14 anni di due donne – madre e nonna – di altre tre piccole vittime. A svelare gli orrori di abusi mascherati da giochi è stata una bambina che ha raccontato le violenze subite agli psicologi della casa famiglia alla quale era stata affidata.

A mettere in allerta gli psicologi e gli insegnanti del centro era stato il rifiuto della piccola nei confronti della madre. Da lì le indagini condotte dal pm Alessia Sinatra si sono spinte agli altri minori violentati (alcuni erano compagni di scuola della bambina) che hanno raccontato i ”giochi” erotici in cui venivano coinvolti nella ”casa rotta”, mentre gli adulti, tra uno spinello e l’altro, abusavano di loro. Gli imputati avrebbero fatto partecipare agli abusi anche i fratelli maggiori – tutti più piccoli di 14 anni – anche loro persone offese nel processo. Il Tribunale ha anche risarcito le parti civili, rappresentate da un curatore speciale, l’avvocato Francesco Crescimanno, rappresentato in giudizio dal difensore, Roberta Pezzano: a ciascuna vittima sono andati 25mila euro. Le vittime sono state tutte tolte alle famiglie e date in adozione.