Palinuro, quattro sub bloccati in una grotta: recuperati tutti i corpi

Pubblicato il 30 Giugno 2012 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA

CENTOLA-PALINURO (SALERNO), 30 GIU – Sono stati recuperati tutti e quattro i corpi dei sommozzatori che sabato mattina sono rimasti bloccati all’interno della ‘Grotta del Sangue’ presso Capo Palinuro (Salerno). Le operazioni sono durate ore, i 4 erano rimasti incastrati in un cunicolo. Le vittime sono Andrea Pedroni, 41 anni, Douglas Rizzo, 41 anni, nato a Londra ma residente a Roma, Susy Cavaccini, 36 anni e Panaghiotis Telios, di 23 anni, di origine greca, residente a Reggio Calabria.

I quattro si erano immersi all’interno della grotta questa mattina ma sono rimasti intrappolati. E col passare delle ore si fanno più chiari i contorni della dinamica dell’incidente. E’ possibile, infatti, che i quattro siano rimasti bloccati all’interno di un cunicolo della grotta a causa del fango sollevatosi durante il loro passaggio. L’acqua, diventata improvvisamente torbida, avrebbe contribuito a far perdere l’orientamento dei sub che non avrebbero più trovato la via d’uscita. Non viene scartata nemmeno l’ipotesi di un crollo.

I 4 facevano parte di un gruppo più numeroso ma la maggior parte è riuscita a guadagnare l’uscita della grotta mentre loro sono rimasti intrappolati. Le ricerche sono scattate poco dopo mezzogiorno in seguito all’allarme lanciato da altri escursionisti preoccupati dal ritardo nella riemersione dei quattro. La ‘Grotta del sangue’, chiamata così per il colore rosso delle sue pareti a causa della presenza di un batterio, sorge a poca distanza dalla più famosa ‘Grotta azzurra’, nei pressi di Capo Palinuro.

”Questo tratto di costa ha delle grotte particolari – spiega Mario Marinucci, guida sub locale-. Non sono immersioni difficili, ma bisogna rispettare certi standard, come la presenza di una guida, un tot numero di persone nel gruppo con un tot numero di brevetti di immersione di un certo tipo”.

Capo Palinuro, uno dei gioielli naturalistici del Parco del Cilento e del Vallo di Diano raccontato nell’Eneide di Virgilio, e’ un caratteristico promontorio calcareo a picco sul mare; il suo perimetro è delineato da possenti pareti rocciose che, da altezze che in alcuni punti superano i 200 metri, prosegue al di sotto della superficie del mare per circa 50 metri. La particolare consistenza dell’ammasso roccioso ha favorito il fenomeno carsico e l’erosione, con un alto numero di cavità sommerse: le 35 grotte di Capo Palinuro, infatti, rappresentano uno dei principali poli di interesse speleomarino in Europa. Tra queste, la più conosciuta, e anche la più visitata, è la “Grotta Azzurra”, lunga 85 metri e larga 90, che si trova all’altezza di Cala Guarracini e attraversa la parte settentrionale di Capo Palinuro.

Altra Grotta molto conosciuta è quella “d’Argento” che si trova più a Sud, a Cala Lanterna; sono anche note la “Grotta dei Monaci”, cosi chiamata per le numerose formazioni stalagmitiche che richiamano le sembianze di un gruppo di monaci in preghiera, la “Grotta Preistorica o delle Ossa”, i cui sedimenti fossili testimoniano la frequentazione di uomini primitivi, la “Grotta del Sangue” (nella quale e’ avvenuto l’incidente di oggi), così chiamata per l’intenso rosso che si accende sulle sue pareti, e la “Grotta Sulfurea” dove il fenomeno idrotermale caratteristico delle cavità marine di Palinuro diviene più evidente e percepibile.