Palmi, la prof alla figlia di Maria Chindamo: “Le donne andrebbero tutte sterminate”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2018 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
La prof alla figlia di Maria Chindamo: "Le donne andrebbero tutte sterminate"

La prof alla figlia di Maria Chindamo: “Le donne andrebbero tutte sterminate”

REGGIO CALABRIA – “Le donne andrebbero tutte sterminate, perché non valgono niente”. Così una prof del liceo scientifico di Palmi (Reggio Calabria) ha risposto ad una sua alunna che l’8 marzo aveva chiesto che di vedere in classe un film sulla figura della donna. A denunciare il fatto sono stati i legali della famiglia di Maria Chindamo, madre dell’alunna, scomparsa il 6 maggio 2016, in circostanze mai chiarite, a Limbadi (Vibo Valentia).

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I due avvocati hanno depositato un esposto alla Procura di Palmi “affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti”. La vicenda ha coinvolto una delle figlie minori di Maria Chindamo, sulla cui scomparsa la Procura di Vibo Valentia indaga per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.

Gli avvocati Giovanna Cusumano e Nicodemo Gentile, nell’esposto, ricostruiscono l’accaduto, scrivendo che il giorno della “festa della donna”, la figlia minore di Maria Chindamo, che frequenta il liceo scientifico di Palmi, dove si è trasferita dopo la scomparsa della madre, si trovava in classe e poiché la dirigente scolastica, con apposita circolare aveva autorizzato la visione di un film sulla figura della donna, aveva chiesto all’insegnante di storia di permettere a lei e ai compagni la visione del film.

Alla “legittima e garbata richiesta” della studentessa, “in modo tanto inatteso, quanto sconcertante”, la docente, secondo i legali, avrebbe pronunciato la frase incriminata. A quel punto la studentessa, particolarmente sensibile al tema della violenza sulle donne, avrebbe accennato un tristissimo sorriso di disappunto a cui la professoressa avrebbe replicato: “Tu sempre con questo sorriso. Ti dovrebbero fare ministro dell’allegria!”. Turbata da questo atteggiamento, la ragazza avrebbe inviato ad uno zio un sms in cui raccontava l’episodio.

L’uomo ha quindi avvisato dell’accaduto la dirigente scolastica che ha convocato una riunione durante la quale avrebbe appreso, scrivono gli avvocati, “che la professoressa aveva confermato l’accaduto e non mostrava alcun pentimento, posto che riteneva “normale” affermare che “Le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nulla””. “L’insegnante è tutt’oggi in classe – riferisce l’avvocato Cusumano – sebbene sia stato avviato un procedimento disciplinare preso l’Ufficio scolastico provinciale e sarà compito della Procura accertare la sussistenza di profili di responsabilità penale per la condotta tenuta dall’insegnante”.