Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale interrogato. Contenuto secretato

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2018 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA
Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale interrogato. Contenuto secretato

Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale interrogato. Contenuto secretato

ASCOLI PICENO –  Innocent Oseghale, il giovane nigeriano di 29 anni accusato della morte di Pamela Mastropietro, è stato interrogato dal Procuratore di Macerata e i contenuti dell’interrogatorio sono stati secretati,
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Due ore in una saletta del carcere di Marino del Tronto: da una parte l’uomo accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi la diciottenne romana, dall’altra il capo della procura maceratese, Giovanni Giorgio, che il 12 giugno scorso, a poco più di 4 mesi dall’omicidio, ha chiuso le indagini e scelto di portarlo a processo come unico responsabile. Una decisione, questa, che ha convinto Oseghale a chiedere di essere nuovamente interrogato.

Alla vigilia dell’interrogatorio, Umberto Gramenzi, uno dei due difensori, aveva anticipato che il suo assistito “si sarebbe professato innocente rispetto all’omicidio di Pamela”, ma evidentemente oggi il nigeriano potrebbe aver chiarito meglio le sue responsabilità rispetto a quanto è accaduto il 30 gennaio scorso nell’appartamento di Via Spalato a Macerata.

L’obbligo di segreto imposto dalla Procura all’interrogatorio, che servirà alla polizia giudiziaria per le verifiche, scadrà fra trenta giorni.

Simone Matraxia, l’altro difensore di Oseghale, si è limitato a dire che il suo assistito ha “risposto a tutte le domande”, e ha aggiunto di aspettare la relazione del consulente di parte nella convinzione che “la pista dell’overdose non vada abbandonata”, nonostante le conclusione dei periti della procura.

L’interrogatorio, iniziato intorno alle 12 e concluso oltre due ore più tardi, si è svolto in un clima sereno: Oseghale, assistito da un interprete di lingua inglese, secondo i difensori ha risposto “sia a domande aperte, che a quelle più specifiche relative a circostanze che potevamo essere contraddittorie”.