Paolo Berlusconi indagato per millantato credito

Pubblicato il 13 Marzo 2010 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA

Sarebbe di 550mila euro la somma che Paolo Berlusconi avrebbe ricevuto dall’imprenditore Roberto Raffaelli, amministratore della Rcs (Researche control sistem), azienda che si occupava di intercettazioni telefoniche per conto di varie Procure italiane per favorirlo nell’assegnazione di altre commesse.

È questa l’ipotesi al vaglio della Procura di Milano che ha iscritto nel registro degli indagati l’editore de Il Giornale per millantato credito. Raffaelli, nell’ambito dell’inchiesta è indagato per false fatturazioni ed era già stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di accesso abusivo in sistema informatico per la vicenda di quella telefonata tra l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte e l’ex segretario dei ds Piero Fassino che Il Giornale pubblicò quando ancora non era trascritta dagli investigatori.

Potrebbe essere stato proprio Raffaelli, nella ricostruzione dell’accusa, con un altro imprenditore, Fabrizio Favata, a portare quella telefonata a Paolo Berlusconi ad Arcore nei giorni di Natale del 2005. Il contenuto della conversazione fu pubblicato alcuni giorni dopo.

Sarebbe stato invece un altro imprenditore in affari con Raffaelli, Eugenio Petessi, a raccontare agli inquirenti che lo stesso Raffaelli avrebbe fatto avere al fratello del presidente del Consiglio la somma perché lo aiutasse nell’espandere l’attività della sua società di intercettazioni. A consegnare materialmente la somma sarebbe stato Favata. Quest’ultimo, con Raffaelli, avrebbe raccontato la vicenda a Petessi.