Paolo Maldini, tangenti per “ammorbidire” controlli fiscali? Udienza preliminare il 23 novembre

Pubblicato il 31 Agosto 2010 - 16:01 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Maldini

Il gup di Milano Luigi Varanelli ha fissato per il prossimo 23 novembre l’udienza preliminare a carico dell’ex terzino rossonero Paolo Maldini, accusato di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico, perché per evitare controlli fiscali avrebbe dato soldi a un funzionario dell’Agenzia delle entrate. Allo stesso dirigente si sarebbe affidato anche per una verifica illecita relativa a un’operazione immobiliare che voleva portare a termine in Toscana.

Nell’inchiesta, coordinata dal pm di Milano Paola Pirotta, sono coinvolte in totale una quarantina di persone tra dipendenti dell’Agenzia delle entrate e commercialisti, i quali avrebbero aiutato decine di imprenditori e titolari di società ad aggirare i controlli fiscali o ad ottenere trattamenti più favorevoli. L’udienza preliminare, dunque, si aprirà anche per numerosi altri imputati, alcuni dei quali potrebbero patteggiare.

L’ex terzino del Milan, secondo l’accusa, si sarebbe rivolto al funzionario dell’Agenzia delle entrate Luciano Bressi, finito in carcere nell’inchiesta, per “aggirare” controlli fiscali. Stando alle indagini, fino al 23 giugno 2009 Maldini avrebbe corrotto Bressi offrendogli non solo ”l’onorario per lo studio (circa 40 mila euro annui)”, ma anche la ”procura speciale” della società Velvet Sas, ”da cui scaturivano ingenti corrispettivi ‘in nero’ (somma non inferiore a 185 mila euro)”.

Inoltre, tramite Bressi, Maldini avrebbe acquisito ”dati riservati” all’anagrafe tributaria (da qui l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico) sul conto di Alessandro P.B., che faceva parte di una società nella quale l’ex calciatore sarebbe voluto entrare per un affare immobiliare. Per la moglie di Maldini, Adriana Fossa, che era indagata per corruzione, il pm invece ha chiesto l’archiviazione.