Paolo Tortora è morto di Covid a 61 anni, il re del catering di Napoli non era vaccinato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2021 - 18:52 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Tortora morto Covid re catering napoli

Paolo Tortora è morto di Covid a 61 anni, il re del catering di Napoli non era vaccinato (foto da video YouTube)

Paolo Tortora è morto di Covid a 61 anni, il re del catering di Napoli non era vaccinato. L’imprenditore, molto noto a Napoli ed in Campania, era ricoverato in ospedale dal 22 agosto (quando era  stato intubato per gravi problemi ai polmoni causati dal Covid).

Paolo Tortora è morto di Covid, aveva già avuto questa malattia in precedenza e non era vaccinato

Tortora aveva già avuto il Covid in precedenza e non si era vaccinato. Stando al racconto della moglie, si sarebbe vaccinato ad ottobre ma purtroppo non è riuscito ad arrivarci. 

Al Corriere del Mezzogiorno la moglie Valentina Abbruzzeso ha raccontato gli ultimi mesi del marito e la sua battaglia contro il Covid. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni. 

Paolo Tortora è morto di Covid a 61 anni, la moglie: “I primi dieci giorni l’ho curato da casa poi la situazione è precipitata…”

 “Questi sono gli ultimi messaggi che mi ha mandato dall’ospedale — racconta Abbruzzeso al Corriere del Mezzogiorno – Li ha scritti dopo che ci eravamo visti per dirmi che stare vicini era stata ‘una grande iniezione di vita’. Poi tutto è precipitato”.

“Ho 36 anni, ma la differenza d’età io e Paolo non l’abbiamo mai avvertita.   Per lui ho lasciato Foggia e il mio lavoro, avevo una scuola materna. Grazie a lui ho scoperto e amato Napoli e incominciato ad affiancarlo in azienda. Lui ha visto in me la persona giusta per supportarlo nella vita e anche nel lavoro. Sarò all’altezza della sua fiducia, portando avanti anche i suoi tanti progetti di beneficenza”.

“I primi dieci giorni l’ho curato a casa   e né io né le bambine ci siamo contagiate anche se abbiamo continuato a stare tutti insieme. Io ho anche dormito con lui. Tanto eravamo comunque costretti alla quarantena. Poi il ricovero in ospedale. C’è stato un momento in cui ci sembrava anche che le cose andassero meglio. Poi dopo giorni passati con il casco e qualche miglioramento la situazione è precipitata nel giro di due ore”. 

“Lui aveva anche una fragilità polmonare, che si portava dietro da anni. Aveva dolori alle spalle, ma prendeva un antinfiammatorio e via. Infatti i medici gli hanno trovato tessuto cicatriziale ai polmoni quando è stato ricoverato, segno di vecchi problemi”.