Papa Francesco, la visita a Napoli: “La corruzione ‘spuzza’”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2015 - 08:33| Aggiornato il 22 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco a Napoli: Pompei, Scampia, pranzo con i detenuti, San Gennaro...

Papa Francesco a Napoli: Pompei, Scampia, pranzo con i detenuti, San Gennaro…

NAPOLI – Papa Francesco saluta i fedeli napoletani con una riflessione sulla corruzione: “spuzza”, ovvero “puzza”, ma il papa usa questa espressione gergale.

Il pontefice è arrivato a Pompei poco prima delle otto di sabato mattina per la sua visita a Napoli. Una visita densa di appuntamenti e di significati, con una nuova dimostrazione del Pontefice argentino di vicinanza alle fasce più emarginate della società, come i giovani disoccupati, i detenuti, tra cui anche dei transessuali, gli ammalati e i disabili.

La giornata è iniziata alle 8.00 a Pompei, dove il Papa è atterrato in elicottero per raccogliersi in preghiera nel santuario mariano davanti alla venerata immagine della Vergine del Rosario. Subito dopo, Scampia: difficile e degradato quartiere della periferia nord di Napoli, dove alle 9.30 ha preso la parola su un piccolo palco davanti alla gente del posto che scandiva il suo nome. E’ qui che ha parlato di corruzione:

 “Quanta corruzione c’è nel mondo – ha detto il Pontefice -: è una parola brutta, perché una cosa corrotta è una cosa sporca. Se noi troviamo un animale che è corrotto è brutto, ma puzza (il Papa ha usato il termine gergale ‘spuzza’), la corruzione puzza e la società corrotta puzza, e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza”.

Quindi l’attraversamento delle vie del centro in “papamobile” per arrivare, in Piazza del Plebiscito, alla messa solenne celebrata alle 11.00. Alle 13.00 la visita al carcere di Poggioreale, dove Francesco pranza con una rappresentanza dei detenuti, tra cui dieci transessuali.

Dopo la sosta al vescovado. Il Pontefice alle 15.00 si è recato in Duomo per l’incontro con il clero e la venerazione delle reliquie di San Gennaro: il prodigio della liquefazione c’è stato ma a metà. Il sangue si è sciolto, ma non del tutto. Il prodigio non avvenne invece con i due precedenti Pontefici, Giovanni Paolo II nel 1979 e Benedetto XVI nel 2007.

 

(Foto Ansa)