Vittime dei preti pedofili a Papa Francesco: “Almeno tu fai giustizia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2014 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA
"Papa Francesco, almeno tu fai giustizia". L'appello delle vittime dei preti pedofili

“Papa Francesco, almeno tu fai giustizia”. L’appello delle vittime dei preti pedofili

ROMA – “Papa Francesco, almeno tu fai giustizia”. L’Abuso, l’associazione italiana in difesa delle vittime nella Chiesa cattolica, ha consegnato a Papa Francesco una richiesta di aiuto, una raccolta di testimonianze in difesa delle vittime dei preti pedofili. 

Nel video-messaggio per Papa Francesco anche le testimonianze di 8 sordomuti del Provolo di Verona, uno dei casi più gravi confermati dalla Commissione pontificia, che non sono mai stati risarciti: per la legge italiana i reati commessi erano già prescritti.

“Non vogliamo sfidare nessuno”, spiega Francesco Zanardi portavoce di Rete L’Abuso “ma abbiamo voluto far parlare le vittime, alcune giovanissime, perché si raccontasse la verità su di loro: nessuno le ha ascoltate, nessuno le ha risarcite sono state lasciate sole. I media amano questo nuovo Papa noi gli chiedano: Perché non ci ascolti?”

Guarda il video-messaggio pubblicato da Repubblica

“Secondo i nostri dati”, dice il portavoce di Rete l’Abuso, “quattro dei preti coinvolti nel caso Provolo, giudicati colpevoli anche dalla Commissione vaticana, furono alla fine degli Anni 90 spostati a La Plata in Argentina presso un altro istituto per sordomuti, dove avrebbero commesso nuovi reati, mentre altri sacerdoti sono ancora oggi presso l’istituto di Verona. La nostra Rete ha creato una sezione online dove è possibile trovare l’elenco dei preti giudicati colpevoli in via definitiva regione per regione. La lista contiene i nomi di 148 sacredoti condannati dal 2000 ad oggi. Riteniamo che aver reso pubblica la lista sia utile per tutti i genitori che vogliono proteggere i loro figli da questi sacerdoti. Ma riteniamo che non sia sufficiente. Crediamo che per la protezione dei minori ci sia ancora molto lavoro da fare. Noi siamo ancora qui e chiediamo al Papa di ascoltarci”.