Papa Francesco fa 7 nuovi santi: 2 italiani, il martire bambino…

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Ottobre 2016 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Hanno raggiunto la meta, hanno avuto un cuore generoso e fedele: hanno pregato, hanno lottato e hanno vinto”. Così Papa Francesco, dinanzi a una folla di 70 mila persone, gremite in piazza San Pietro, ha proclamato sette nuovi santi. 

I nuovi canonizzati sono due sacerdoti italiani, Lodovico Pavoni e Alfonso Maria Fusco, due religiosi francesi, Salomone Leclercq ed Elisabetta della Santissima Trinità, un vescovo spagnolo, Manuel Gonzalez Garcia, sacerdote argentino Josè Gabriel del Rosario Brochero, il prete gaucho venerato in patria come “cura Brochero”, e il laico messicano Josè Sanchez del Rio, ucciso a soli 14 anni durante la rivolta anticattolica in Messico e la seguente rivolta dei “cristeros”.

Del Rio e Leclercq (ucciso durante la Rivoluzione francese) sono i due martiri, mentre gli altri nuovi santi si sono distinti in particolare per la vicinanza ai poveri e ai più indifesi.

SALOMONE LECLERCQ (1745-1792), primo martire dei religiosi Lasalliani, durante gli anni della Rivoluzione Francese, quando i fratelli furono obbligati ad abbandonare la casa, rimase solo a custodirla. Il 15 agosto 1792 le guardie lo arrestarono, lo condussero prigioniero e qualche giorno dopo lo uccisero nel giardino del Convento dei Carmelitani, in uno dei più terribili eccidi di quegli anni: 166 tra sacerdoti e religiosi, imprigionati per aver rifiutato di giurare la Costituzione civile del Clero, vi furono massacrati senza processo e i loro corpi gettati nel pozzo. Era il 2 settembre 1792. Pio XI beatificò il gruppo di martiri nel 1926.

GIUSEPPE SANCHEZ DEL RIO (1913-1928), durante la rivolta messicana dei “cristeros” degli anni ’20 ha resistito ai torturatori anticattolici che volevano fargli rinnegare la fede. Il 10 febbraio 1928 fu costretto a raggiungere a piedi il cimitero, dove fu ucciso con un colpo di pistola. Le sue ultime parole furono: “Viva Cristo Re e viva la Santa Vergine Maria di Guadalupe”. Sul suo corpo un biglietto per la mamma: “Ti prometto che in Paradiso preparerò un buon posto per tutti voi. Il tuo Josè muore in difesa della fede cattolica e per amore di Cristo re e della Madonna di Guadalupe”. Fu beatificato nel 2005 da Benedetto XVI. Lo scorso 16 febbraio, durante il viaggio in Messico, nella cattedrale di Morelia papa Francesco incontrò la bambina miracolata dal beato e pregò vicino alla sua statua.

MANUEL GONZALEZ GARCIA (1877-1940), vescovo spagnolo, fondatore dell’Unione Eucaristica Riparatrice e della Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth, promotore del culto eucaristico e noto come il “vescovo dei Tabernacoli abbandonati”. Durante la Guerra civile affrontò i gruppi di rivoluzionari che bruciavano le chiese di Malaga, dov’era vescovo ausiliare, appiccando il fuoco anche al palazzo vescovile: si consegnò nelle loro mani, ma fu lasciato libero. Fu vescovo di Palencia. Giovanni Paolo II lo beatificò nel 2001.

LODOVICO PAVONI (1784-1849), sacerdote bresciano, fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata. Durante la Rivoluzione industriale del 1800 con i suoi “frati operai” insegnò ai giovani emarginati la fede e il lavoro. Giovanni Paolo II lo beatificò nel 2002.

ALFONSO MARIA FUSCO (1839-1910), sacerdote salernitano, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, fu vicino ai contadini del Sud dimenticati dopo l’Unità d’Italia. Nel 1866 si distinse nell’assistenza ai colerosi, fino al rischio della propria vita. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo proclamò beato.

GIUSEPPE GABRIELE DEL ROSARIO BROCHERO (1840-1914): caro a papa Francesco, che lo ha proclamato beato nel 2013, è il “cura Brochero”, altrimenti detto il ‘prete gaucho’, sacerdote argentino con l’odore delle pecore che tra il 1800 e il 1900 percorse su una mula distanze enormi nella sua parrocchia a Cordoba per portare ai più poveri la consolazione della fede. Nel 1908 dovette lasciare l’incarico di parroco a causa della lebbra che aveva contratto per l’insalubrità dei luoghi, ma continuando la sua missione fino alla morte.

ELISABETTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’ CATEZ (1880-1906), mistica francese, carmelitana scalza, morta a 26 anni tra indicibili dolori a causa del morbo di Addison offrendo tutto per la salvezza delle anime e per gli scoraggiati. Nel 1984 Giovanni Paolo II la annoverò tra i beati.