Papa Francesco sventola la bandiera dell’Ucraina FOTO: “Me l’hanno portata da Bucha”

Una bandiera dell'Ucraina proveniente da Bucha: Papa Francesco l'ha mostrata al termine dell'udienza generale denunciando i massacri nella cittadina ucraina. Poi ha donato uova di Pasqua ai bambini ucraini.

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Aprile 2022 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco sventola la bandiera dell'Ucraina all'udienza generale: "Me l'hanno portata da Bucha"

Papa Francesco sventola la bandiera dell’Ucraina all’udienza generale: “Me l’hanno portata da Bucha” (Foto Ansa)

Papa Francesco sventola la bandiera dell’Ucraina al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI. “Me l’hanno portata ieri, proprio da Bucha”, ha detto il Santo Padre parlando del massacro nella città ucraina.

“Questa bandiera viene dalla guerra – ha spiegato – proprio da quella città martoriata”. “E anche qui ci sono alcuni bambini ucraini che ci accompagnano, salutiamoli e preghiamo insieme con loro”, ha aggiunto facendo salire sul palco vicino a lui un gruppo di bambini, alcuni portavano dei disegni.

“Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra sana – ha affermato il Pontefice – questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli e non dimentichiamo il popolo ucraino”. Francesco ha quindi regalato ai bambini, uno ad uno, delle grandi uova di Pasqua. “E’ duro essere dovuti andare in un’altra terra per una guerra”, ha concluso. 

Papa Francesco:  “A Bucha crudeltà sempre più orrende”

 “Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha”, ha detto Papa Francesco.

“Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo”. 

Papa Francesco regala uova di Pasqua ai bambini ucraini

Le grandi uova pasquali di cioccolato donate da papa Francesco, durante l’udienza generale, al gruppo di bambini ucraini provengono da quelle offerte al Pontefice dall’Associazione Amitié France-Italie. “Un sentito ringraziamento a Sua Santità Francesco che ha ricevuto in udienza la nostra Associazione (Amitié France Italie), quindi la Francia cattolica e i franco-italiani, in occasione delle celebrazioni pasquali”, spiega in una nota il presidente Paolo Celi.

“Gli abbiamo offerto uova di Pasqua di cioccolato – ha aggiunto – che Egli stesso ha distribuito ai bambini ucraini presenti, poi un camion carico di generi di prima necessità (spazzolini, saponi, dentifrici. ecc.) partito subito per l’Ucraina e 200 Colombe pasquali per le famiglie nel bisogno”.

Il pellegrinaggio a Roma di Amitié France-Italie, la scorsa settimana, è iniziato con una visita privata ai Musei Vaticani in notturna: il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato in Vaticano, nella Cappella Sistina ha salutato la delegazione e, con grande sorpresa, ha benedetto il 30 anni di matrimonio di Paolo Celi e della moglie Valentina.

“Sua Santità Francesco ci ha mandato un messaggio e ci ha regalato una pergamena: un momento di grande emozione per la mia famiglia, i nostri amici e soprattutto per mia madre”, aggiunge Celi. 

Papa Francesco: “Onu impotente”

“Nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite”, ha detto il Papa. “Oggi si parla spesso di geopolitica, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, ideologica e militare, lo stiamo vedendo con la guerra”, ha detto Francesco nell’udienza generale.

“Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, purtroppo non impariamo, ma purtroppo è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti”, ha aggiunto. 

“Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei piccoli, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso, e non solo da una parte anche dalle altre”, ha sottolineato il Pontefice ripercorrendo il suo viaggio a Malta.