Papa a Milano, con polemica. “Visita costa 13milioni”, “Dateli ai terremotati”

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA

Papa Benedetto XVI (Foto LaPresse)

MILANO – Il Papa arriva a Milano seguito dalle polemiche: la sua visita, una tre giorni, costerà, secondo ‘Il Fatto Quotidiano’, 13 milioni di euro e impegnerà 15mila uomini, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile, oltre che un esercito di 6mila volontari. Diversi, soprattutto sui social network negli scorsi giorni hanno chiesto di rimandare la visita di Ratzinger e utilizzare quei soldi per i terremotati in Emilia Romagna. Il gruppo Facebook “No al Papa a Milano, devolvere i soldi ai terremotati” ha per esempio raccolto finora 1.077 iscritti.

Il Comune ha previsto una spesa di 3,1 milioni di euro per potenziare i servizi in questi tre giorni: trasporti, sicurezza, pulizia delle strade. A questi si vanno ad aggiungere i 10 milioni di euro che vengono spesi dalla Regione Lombardia: due milioni di euro dalla Regione più, scrive ‘Il Fatto Quotidiano’, la cessione per nove mesi del 27esimo piano del Pirellone alla Fondazione Milano Famiglie 2012, che ha iniziato a organizzare l’evento quasi due anni fa. Spesa complessiva 10 milioni di euro finanziati oltre che dalla Regione, dall’arcidiocesi di Milano, dalla Cei e da numerosi sponsor, come Intesa San Paolo, Eni ed Enel. Più i 3 milioni dal Comune.

Investimenti che saranno ben ripagati, fa sapere la fondazione, visto che l’indotto previsto è di 55 milioni di euro. Soldi portati dal milione di pellegrini che sono già iniziati ad arrivare.

Per la visita del Papa a Milano infatti sono previsti un milione e duecentomila pellegrini. Milano, insomma, sarà letteralmente “invasa” per tre giorni da una folla pari a due volte la sua popolazione usuale. Una tale folla si spiega anche con il fatto che questa è la visita più lunga in una città italiana nella storia dei pontefici. Anche il tema, quello della famiglia, ha attirato molti nel capoluogo lombardo, soprattutto perché sull’argomento negli ultimi giorni si sono scontrati il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Formigoni. “Se entro la fine dell’anno il Consiglio comunale non deciderà, assumerò io personalmente con la mia giunta la decisione sul registro delle unioni civili”, ha promesso il sindaco di Milano. “Di famiglia ne conosco una sola, fatta di un uomo, una donna e dei bambini”, ha replicato il presidente della Lombardia.