Parma, rapina in casa lo zio: tradita da una raccomandata

Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 14:10| Aggiornato il 21 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

PARMA – ”Chi mi ha rapinato mi conosce molto bene”: Paolo Abelli lo aveva detto subito dopo essere stato picchiato e rapinato da tre persone nella sua casa alle porte di Parma. Ma forse non si aspettava che tra i rapinatori ci fosse anche la nipote. 

Che è andata così si è scoperto solo adesso, quasi cinque mesi dopo quella rapina. Era il 19 gennaio scorso quando tre persone con il volto coperto sono entrate nella casa di Abelli, 64 anni. Hanno suonato alla porta e appena lui ha aperto per vedere chi fosse lo hanno colpito a calci e pugni, minacciando con un coltellino di tagliargli l’occhio. Poi gli hanno portato via il Rolex, dei gioielli della moglie, due quadri e un servizio di posate.

Abelli aveva notato e raccontato agli agenti che uno dei tre rapinatori era rimasto in disparte in silenzio mentre gli altri agivano. Solo che quella stessa persona, che poi si è scoperto era la nipote dell’uomo, si è lasciata cadere dalla tasca una raccomandata a suo nome.

Durante un primo interrogatorio la donna si è difesa dicendo di essere stata lei stessa vittima della rapina, dichiarazioni smentite dai riscontri scientifici e dai tabulati telefonici. In più la donna era in difficili condizioni economiche ed aveva avuto in passato gravi dissidi con lo zio. Ora è nel carcere di Parma per rapina aggravata in concorso. Continuano le indagini per risalire ai due complici.