Parroco: Rolex in cambio di agnelli ai poveri. Animalisti…

Pubblicato il 10 Marzo 2016 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA
Don Antonio Rolex in cambio di agnelli a poveri. Animalisti..

Don Antonio Rolex in cambio di agnelli a poveri. Animalisti..

ROMA – Parroco: Rolex in cambio di agnelli ai poveri. Animalisti… Durante la messa ha mostrato a tutti i suoi parrocchiani un orologio. Non un falso, un Rolex autentico, di quelli che costano. E quel Rolex lo ha messo all’asta anche se in modo del tutto particolare. Don Antonio Tamponi, vicario vescovile e parroco di Tempio Pausania, ha spiegato che quel Rolex lo avrebbe dato in cambio di 20 agnelli per sfamare i poveri nel giorno di Pasqua.

Detto, fatto. Informa La Nuova Sardegna  che subito si sono fatti avanti due acquirenti:  il ristoratore Francesco Quargnenti e Salvatore Decandia, titolare in città di market alimentari. Missione compiuta, insomma. I poveri potranno avere carne a Pasqua e il parroco che sente di aver mantenuto la promessa sul Rolex. Gli fu regalato quando fu ordinato sacerdote, ha spiegato il religioso, e allora Don Antonio decise e promise che lo avrebbe utilizzato per i poveri. Impossibile dire che non l’abbia fatto.

Ma la storia non finisce qui. Perché a qualcuno il gesto di Don Antonio non è proprio andato giù. Alcuni fedeli e soprattutto numerosi animalisti. Di quelli che appena sentono di agnello in tavola a Pasqua si arrabbiano. Racconta Repubblica:

Ma a fare più notizia è la reazione suscitata dal gesto del religioso. Non solo lo sconcerto di alcuni parrocchiani per l’irruzione nella liturgia di quel prestigioso orologio svizzero posseduto dal sacerdote. Inevitabile che a insorgere fossero pure gli animalisti. Diventato suo malgrado un caso, Don Tamponi si è ritrovato a constatare che a difenderlo “sono gli atei, i pensatori, gli intelligenti. Tra i fedeli, invece, alcuni mi hanno accusato di averlo fatto per pubblicità. Critiche strumentali”.

Quanto agli animalisti, Don Tamponi taglia corto: “Mi dispiace tanto per loro, ma la Pasqua si celebra con l’agnello. E qui c’è gente che muore di fame. Quando i pastori potranno campare con la quinoa io chiederò la quinoa”. “Io adoro gli animali – precisa il sacerdote -, ma non si può pretendere di salvare gli agnelli uccidendo i pastori. C’è anche qualche animalista che vorrebbe cuocere il prete e salvare l’agnello. Io sono nell’urgenza di raccogliere cibo, assistiamo più di 400 famiglie, non posso stare dietro a questi giochini”.