Partita invece di furto: linguaggio del calcio per la banda dei bancomat

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA

POTENZA – ''La partita si gioca stasera'' oppure ''la partita e' stata rinviata'', ''non c'e', e' andato a giocare'': attraverso alcune intercettazioni, la Polizia ha scoperto che la banda dei bancomat – sgominata stamani con dieci arresti (cinque in carcere e cinque ai domiciliari) eseguiti nel Napoletano – preparava i furti, tutti presso agenzie del Monte dei Paschi di Siena, come se fossero gare di calcio, utilizzando frasi e messaggi comprensibili anche per i famigliari delle persone arrestate.

In una conferenza stampa, in Questura, a Potenza, sono stati forniti i particolari dell'operazione ''Beck fire'' (Segno di fuoco, come la fiamma ossidrica usata per aprire i bancomat): fino ad ora sono stati accertati 13 furti in circa un anno (tra il 2010 e il 2011) per oltre 500 mila euro, ma gli investigatori stanno accertando se sia stata la stessa banda a compiere un'altra quarantina di ''colpi'' a bancomat in varie regioni italiane.

Alle persone arrestate e' contestate il reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti. A capo della banda, secondo la Polizia, vi sarebbe Alessandro Dura, detto ''o' ragioniere'', perche' era quello che distribuiva soldi alle famiglie delle persone momentaneamente detenute in carcere. Ulteriori indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilita' del personale del gruppo bancario senese, ma finora – e' stato precisato – non vi sarebbero indagati appartenenti al Monte dei Paschi di Siena.

Tuttavia gli investigatori hanno definito ''carenti'' o ''addirittura inesistenti'' le misure di sicurezza delle filiali dove sono avvenuti i furti: in alcuni casi, come a Potenza, mancavano anche le telecamere esterne. Durante le perquisizioni effettuate la notte scorsa, la Polizia ha anche trovato alcuni elenchi con altre filiali del Monte dei Paschi situate in varie regioni che, presumibilmente, sarebbero stati oggetto di nuovi furti.

Le persone arrestate e che si trovano nel carcere di Potenza sono: Alessandro Dura, di 35 anni, di Villaricca (Napoli), Antonio Marsicano (38), Vincenzo Roselli (35), Salvatore Veneruso (35) e Pasquale Tarallo (32), tutti di Napoli. Sono invece ai domiciliari: Francesco Roselli (35), Francesco Sarno (38), Luigi Soria (53), Vittorio Abenante (47) e Francesco Iattarelli (24), tutti di Napoli.