Patente rincara per effetto Iva: prenderla costerà quasi 1000 euro, aumenti medi di 154 euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2019 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA
Patente di guida aumentano costi

Patente di guida (Foto archivio ANSA)

ROMA – L’effetto Iva si abbatte sulla patente con rincari del 22%. Il prezzo medio tra lezioni di teoria e pratica arriverà a circa 1000 euro, con aumenti medi di 154 euro. Questo l’effetto della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che, sulla base di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del marzo scorso, ha stabilito che debba essere revocato il regime di esenzione Iva alle lezioni di scuola guida.

Secondo le prime stime delle autoscuole, prendere la patente di guida arriverà a costare quasi 1000 euro: si passerà dai 700 euro medi agli 854 di adesso. A pesare sulle autoscuole è anche la retroattività del provvedimento, nelle annualità fiscali aperte (le ultime 5). Una decisione che ha messo sul piede di guerra le autoscuole: Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici, ha subito annunciato una mobilitazione nazionale e si è detta preoccupata anche per la retroattività del provvedimento.

Infatti secondo l’Agenzia delle Entrate il provvedimento riguarda tutte le annualità fiscali aperte: in concreto, si tratta di 3,8 milioni di patenti conseguite dal 2014 e dal 2018. Non potendo imporre le tasse ai propri ex allievi, le autoscuole dovranno quindi provvedere di tasca propria.

Tutto ha origine dalla sentenza del 14 marzo scorso della Corte di Giustizia Ue che ha escluso dall’esenzione Iva le lezioni di scuola guida “in quanto questa categoria di insegnamento non rientra in quelle di ambito scolastico o universitario”. Un pronunciamento ricordato dall’Agenzia delle Entrate in risposta al quesito di un contribuente, che aveva chiesto chiarimenti in merito, ritenendo peraltro di essere legittimato ad operare ancora in regime di esenzione di Iva per lo svolgimento di attività didattiche per l’abilitazione alla guida di veicoli a motore.

I corsi pratici e teorici necessari al suo rilascio, quindi, devono, sottolinea la risoluzione, considerarsi imponibili agli effetti dell’Iva. Non solo, ma il provvedimento ha efficacia retroattiva. Un punto, quest’ultimo, che ha allarmato il presidente di Confarca, Paolo Colangelo, che ha posto l’accento sulla “conseguenziale regolarizzazione delle patenti già conseguite e fatturate secondo il regime in vigore dell’epoca”, e sui possibili danni irreversibili per molti operatori.

A giudizio della Confederazione “si rischia di allontanare i giovani dalla possibilità di accedere a un corso di guida, minando seriamente tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per la sicurezza stradale”. “Chiediamo fin da subito – afferma Colangelo – che si trovi quanto prima un rimedio a questa risoluzione, che incide tra l’altro in maniera pesante su un settore già in piena difficoltà, sia per la crisi economica che per i disservizi che gli operatori sono costretti a fronteggiare sul territorio nazionale. Nel frattempo abbiamo chiesto alla categoria di rimanere compatta, e di muoversi con cautela per non incorrere in pesanti sanzioni”. (Fonte ANSA)