Patrizia D’Addario: “Se potessi tornare indietro, non entrerei a Palazzo Grazioli”

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA

«Se potessi tornare indietro, sapendo quello che so ora, non sarei andata una seconda volta a Palazzo Grazioli». Lo rivela Patrizia D’Addario a Diva e donna, in edicola dal 24 febbraio. «Neanche io ho avuto dei vantaggi da questa vicenda. Non ho guadagnato soldi dalla denuncia, ho solo detto la verità a un magistrato che mi ha convocato – aggiunge poi la escort barese, nota per le vicende legate al premier Silvio Berlusconi -. Prezzo troppo alto per lui? E io cosa dovrei dire? E poi non è dipeso da me quello che è successo: se un magistrato fa delle indagini, se ha intercettato il mio nome nelle telefonate fra Berlusconi e Tarantini e mi chiama, io che dovevo fare? Ho detto la verità».

E poi, in riferimento agli articoli usciti nelle scorse settimane su Panorama, la D’Addario commenta: «Ora si dice che il tentato screditamento del Presidente sia parte di un complotto architettato da altri. È un castello di bugie che si smonta subito. Se fosse stato un complotto, perché sarei andata via la prima sera? Non era mica sicuro che ci sarei potuta ritornare. Era difficilissimo che il Presidente potesse invitarmi una seconda volta».

La escort è di ritorno da Sanremo dove è andata per pubblicizzare il suo cd che uscirà a maggio e che, fra le altre, contiene la canzone “All you want” dedicata a Berlusconi e conclude: «Io non do risposte, né voglio sostituirmi ai magistrati, in cui ho piena fiducia. Non mi faccio manovrare da nessuno».