Patrizio Poggi “voleva ricattare il Papa e si spacciava per magistrato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2013 - 19:35 OLTRE 6 MESI FA
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Patrizio Poggi, l’accusa: “Voleva ricattare il Papa”

ROMA – Voleva ricattare il Papa, si spacciava per magistrato e se avesse avuto i soldi avrebbe fatto “uccidere” quei religiosi che avevano detto no a un suo ritorno al sacerdozio dopo la sospensione successiva alla condanna a cinque anni per violenza sessuale.

Secondo gli investigatori che lo hanno fatto arrestare con l’accusa di calunnia aggravata Patrizio Poggi voleva organizzare ”un vero e proprio sordido ‘complotto”’ al fine ”di destare uno scandalo con risonanza potenzialmente mondiale per il coinvolgimento finanche dei più stretti collaboratori della Curia romana e, indirettamente, del Sommo Pontefice, chiamato a valutare le pressanti richieste del Poggi che non esitava a manifestare sostanziali propositi estortivi nei confronti del Papa, pur di ottenere la restituzione allo stato clericale”.

Una persona ”mossa da inestinguibile rancore” nei confronti di chi era convinto lo avesse ‘incastrato’, contro i quali ”nutriva il medesimo proposito, giungendo anche a prospettare la possibilità di assoldare dei killer per fare uccidere alcuni dei suoi ipotetici nemici”. E’ la definizione che il gip dà di Poggi.

Si legge nel provvedimento di custodia cautelare che l’ex sacerdote ”stava contattando freneticamente altri Ecclesiastici, Magistrati e personale amministrativo nel tentativo di avere notizie sulle indagini in corso ed al fine di indirizzarle nei confronti dei bersagli individuati”; suo scopo era quello di ”causare uno scandalo, ottenendo a suo parere in tal modo la revisione della sua precedente condanna e la riammissione allo stato clericale”.    Un modo di agire definito dal gip ‘spregiudicato’, anche se in realta’ ”ingenuo, nel non prevedere un legittimo ed immediato intervento dell’Autorità giudiziaria”.

Per adescare giovani con i quali avere rapporti sessuali, sempre secondo le accuse Poggi si spacciava per magistrato, anche procuratore della repubblica.  In una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio di venerdì 28 giugno dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal colonnello del Nucleo Investigativo dei carabinieri Lorenzo Sabatino è stato precisato che l’ex prete ha cominciato ad intrattenersi con giovani dediti alla prostituzione, anche minorenni, fin dal 2001-2002. L’ultimo episodio accertato, sempre millantando di essere un magistrato, risale a circa un mese fa.

Li farei uccidere. Un risentimento cosi’ forte nei confronti di sacerdoti e monsignori ‘accusati’ di averlo incastrato nella vicenda giudiziaria in cui fu coinvolto per prostituzione minorile, al punto che se avesse avuto le disponibilità economiche li avrebbe ”fatti uccidere e non avrebbero saputo neanche il perché”. E’ quanto afferma l’ex sacerdote Patrizio Poggi in un’intercettazione telefonica con la madre citata nell’ordinanza di custodia cautelare.

Un risentimento talmente profondo, quello dell’ex prete, da indurlo ad accusare sacerdoti e monsignori di fatti che, per modalità, erano stati da lui stesso commessi e dei quali aveva una conoscenza così precisa per il suo perfetto inserimento nel mondo della prostituzione giovanile. Ma all’origine dell’ attività calunniosa anche il mancato reintegro nel sacerdozio. Non solo, voleva anche tanti soldi come risarcimento ”perché i fatti per i quali era stato condannato a cinque anni – diceva – non erano veri”.

Nel corso della conferenza stampa è stato precisato che sono al vaglio della procura le posizioni di tutte le persone delle quali Poggi si è servito per confermare le sue accuse. Nei loro confronti potrebbero essere ipotizzati i reati di false dichiarazioni a pm o di intralcio alla giustizia.