Il regista e sceneggiatore premio Oscar Paul Haggis, 69 anni, è tornato in libertà dopo sedici giorni agli arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale e lezioni aggravate nei confronti di una 28enne inglese.
Violenza sessuale, torna in libertà Paul Haggis
Gli abusi – secondo l’accusa – sarebbero avvenuti in un b&b di Ostuni dal 12 al 14 giugno. All’alba del 15 il regista avrebbe poi scaricato la ragazza fuori dall’aeroporto di Brindisi, dove è stata trovata, in stato confusionale e sotto shock, da una dipendente di Aeroporti di Puglia. Le immagini di videosorveglianza dell’aeroscalo brindisino hanno ripreso la scena dell’uomo che fa scendere la donna dall’auto, e va via, mentre lei spaesata, si guarda intorno. Il regista aveva continuato a professarsi innocente e a parlare di rapporti consenzienti.
La gip del Tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, ha accolto l’istanza di revoca dell’arresto presentata il 30 giugno scorso dal difensore, il penalista barese Michele Laforgia. Haggis era agli domiciliari dal 19 giugno. Il 29 giugno, su richiesta della Procura, la presunta vittima è stata sentita in un lungo incidente probatorio.
Haggis, per Gip assenza di violenza o costrizione
Il racconto della 28enne inglese, presunta vittima di violenza sessuale da parte del premio Oscar, fatto nel lungo incidente probatorio del 29 giugno scorso, “non solo ha confermato l’assenza di contegni violenti costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare gli atti sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma l’originario giudizio espresso nella ordinanza” che aveva disposto gli arresti domiciliari per il regista, e cioè la “incapacità di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali”. Lo scrive la gip di Brindisi Vilma Gilli nel provvedimento di revoca della misura cautelare.
La gip spiega che “le modalità di incontro tra indagato e persona offesa, la spontanea permanenza” della donna “presso la residenza dell’indagato anche successivamente agli abusi, i momenti di convivialità tra loro durante le giornate o l’ordinaria messaggistica dei propri impegni/spostamenti, le modalità di commiato adottate dalla persona offesa, sono espressione di una complessità di interazioni tra le parti che, anche laddove meritevole di approfondimento, allo stato affievolisce il giudizio negativo della personalità di Haggis quale soggetto incline a esercitare violenza, fisica o psichica, in danno di terzi”.