Pavia. Doveva essere sfrattato, si uccide lanciandosi dal balcone

Pubblicato il 7 Dicembre 2011 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA

PAVIA – Era angosciato di fronte alla prospettiva di restare senza casa. Lui e la sua compagna senza un tetto sotto il quale vivere. L'ufficiale giudiziario sarebbe presto arrivato a notificargli la terza ordinanza di sfratto dell'Aler, l'ente di Pavia che gestisce le case popolari. Cosi' Giuseppe Ongaro, 53 anni, disoccupato, questa mattina ha deciso di farla finita. Un gesto istintivo, poco prima delle 10, frutto della disperazione. E' corso sul balcone del quarto piano della palazzina in cui viveva, alla periferia di Pavia e si e' lanciato nel vuoto. I vicini, sconvolti dopo averlo visto a terra in una pozza di sangue, hanno subito lanciato l'allarme.

Sul posto si sono recati i medici del 118 che hanno fatto tutto quanto era possibile per cercare di salvare la vita dell'uomo. Gli e' stato praticato anche un massaggio cardiaco ma non c'e' stato nulla da fare. Giuseppe Ongaro e' morto per le gravissime ferite riportate.

I conoscenti e i vicini di casa hanno riferito ai carabinieri di Pavia che Ongaro era molto preoccupato per la nuova ordinanza di sfratto dell'Aler, quella che avrebbe reso esecutivo il provvedimento. Giuseppe Ongaro viveva nelle case popolari di via Colombarone dal 2007 insieme alla sua compagna. Da tre anni non pagava piu' l'affitto: aveva accumulato un debito di 3.680 euro con l'Aler.

Per questa ragione l'ente che gestisce l'edilizia popolare a Pavia aveva emesso nei suoi confronti tre ordinanze di sfratto, l'ultima delle quali risale ai giorni scorsi. L'Aler aveva anche consigliato l'uomo di rivolgersi ai servizi sociali del Comune per trovare una sistemazione. Ma Ongaro non avrebbe mai seguito questa procedura. I carabinieri non hanno trovato in casa nessun biglietto di spiegazione del gesto disperato ma appare certo a tutti che i motivi siano legati alla mancanza di lavoro e allo sfratto.

La crisi economica sta picchiando duro anche in provincia di Pavia: nell'ultimo anno si sono perse centinaia di posti di lavoro e qualche giorno fa e' arrivata la notizie che un'altra azienda di Trivolzio che produce camper chiudera' presto i battenti, lasciando a casa 142 persone.

Oltre al problema del lavoro, a Pavia e' urgente anche l'emergenza-casa. Qualche settimana fa l'assessore comunale Sandro Bruni ha sottolineato la necessita' di pensare al piu' presto ad un nuovo piano per l'edilizia popolare: ''Servono nuove case popolari'', ha sottolineato Bruni. Un obiettivo reso ancora piu' urgente dal dramma che si e' vissuto questa mattina in via Colombarone.