Pavia: parto d’urgenza, muoiono la mamma e le due gemelline

Pubblicato il 5 Gennaio 2010 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA

Una donna e le due gemelline di 33 settimane che portava in grembo sono morte durante un parto cesareo d’urgenza all’ospedale San Matteo di Pavia. Tre settimane prima dello scoccare dei nove mesi.

La donna, che si chiamava Imane Qaousa aveva 26 anni e viveva a Pontecurone dal 2004 con il marito e il primo figlio di tre anni e mezzo. Aspettava due gemelline, che ora sono sdraiate accanto a lei nella camera mortuaria dell’o spedale sotto un lenzuolino rosa. La giovane donna di origine marocchina era stata trasferita a Pavia il 18 dicembre dall’ospedale di Voghera per una gravidanza a rischio: il parto gemellare viene solitamente anticipato e il Policlinico di Pavia, dotato di un centro di neonatologia, è il punto di riferimento per i casi complessi della provincia e non solo.

«La paziente è andata in arresto cardio-circolartorio durante un parto cesareo d’urgenza — spiega Marco Bosio, direttore sanitario del policlinico San Matteo — Ma le cause del decesso sono ancora sconosciute. Abbiamo disposto l’autopsia sulla mamma e i due feti e rimaniamo in attesa delle valutazioni dell’autorità giudiziaria».

«Aveva un problema gastrointestinale — afferma il direttore sanitario — e una colestasi intraepatica clamidia», ovvero un disturbo al fegato legato alla gravidanzia, una sorta di ittero che impedisce il regolare fluire della bile. Il malfunzionamento del fegato si manifestava con valori elevati di transaminasi e trigliceridi, ma negli ultimi giorni i sintomi più preoccupanti erano quelli legati a una probabile neurite vestibolare: «La signora — aggiunge Bosio — aveva delle vertigini importanti ed era costantemente monitorata perché il problema, ora, non era più tanto la gravidanza a rischio, quanto le sue condizioni generali. Non aveva infatti contrazioni e il battito cardiaco dei feti era vitale, ma aveva nausee e vertigini».

Battito regolare anche alle 2 e mezza di ieri notte, quando Imane è tornata a vomitare ancora. Risale a quell’ora l’ultimo controllo dei dottori in servizio: la donna non si sentiva bene, il medico aveva fatto un’altra valutazione della situazione clinica e il vomito era stato giudicato compatibile con la neurite vestibolare diagnosticata nei giorni scorsi. Per mezz’ora è rimasta sotto osservazione, e il cuore delle due bambine pulsava ancora normalmente. Poi, dicono al San Matteo, i sintomi sono spariti. E la giovane è tornata a dormire.

Durante il giro delle 4.30, però, l’infermiera l’ha trovata incosciente nel letto della sua stanza, ed è scattato immediatamente l’allarme: «Sono intervenuti subito un medico rianimatore e il 118 — racconta Bosio — La paziente è stata portata nella sala operatoria per il taglio cesareo, ma i feti sono stati estratti morti. E la signora non ha più ripreso conoscenza».