Pazzi per Facebook 7 adolescenti su 10

Pubblicato il 17 Novembre 2009 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA

I social network attraggono gli adolescenti e vengono attratti dalla rete: il 71,1% degli adolescenti italiani possiede un profilo su Facebook. Percentuali di gran lunga più ridotte di giovani utenti della Rete si radunano attorno a My Space (17,1%) e Habbo (10,4%). Lo afferma il rapporto 2009 di Eurispes-Telefono Azzurro sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il 28,7% degli adolescenti ritiene che i social network siano utili strumenti per rimanere in contatto con gli amici, vicini e lontani (23,6%). Spesso però li usano in modo banale per dirsi “cosa fai in questo momento” o “mi piace o non mi piace…”. Fare nuove conoscenze è il motivo principale per cui il 14,9% dei ragazzi ha deciso di affacciarsi alle reti sul web. Solo l’8% considera i social network una perdita di tempo e il 5% cherappresentino un rischio per la privacy.

I rischi connessi ai social network sono vari ed insidiosi: fra le minacce il grooming (adescamento online di minori), il cyberbullismo. A quasi la metà degli adolescenti (47%) è capitato che qualcuno in Rete chiedesse loro nome, cognome e indirizzo. Il 41,4% è entrato in un sito con la scritta ‘vietato ai minorenni’.

Il 39,8% si è sentito chiedere almeno una volta un incontro dal vivo da uno sconosciuto. La maggioranza dei ragazzi manifesta un atteggiamento di chiusura nei confronti di chi li infastidisce: non rispondono più (31,6%) o dicono di no ai contatti (24,7%). Solo una minoranza ha un atteggiamento meno accorto: per il 4,3% non può succederenulla, l’1,7% è incuriosito e continua a comunicare. I ricercatori del rapporto hanno svolto un esperimento: hannodeciso di contattare alcuni minori attraverso Facebook e chiedere loro la loro amicizia ammettendo che fossero adulti over40: “il risultato è stato sbalorditivo. Nelle bacheche dei loro profili sono presenti foto di loro stessi nudi, o comunque in atteggiamenti inerenti la sfera della sessualità. Aderiscono a diversi gruppi analoghi e condividono con adulti immagini e racconti del tutto espliciti. Nella chat ‘one to one’, spesso richieste direttamente dai minori, i ragazzi, anche piccolissimi, diventano velocemente espliciti nelle richieste di incontro e di ciò che potrebbe accadere durante l’incontro”.