Pedemontana Veneta bloccata per un solo uomo. Zaia: “Eccesso di democrazia”

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA

LORIA (TREVISO) – Il Tar del Lazio ha dato ragione a un residente del comune di Loria, in provincia di Treviso, che aveva presentato ricorso contro la costruzione della Pedemontana Veneta che sarebbe passata a dieci metri dalla sua abitazione.

I legali dell’uomo avevano presentato ricorso il 17 novembre 2010. Pochi giorni fa, alla vigilia di Natale, il tribunale amministrativo ha accolto l’istanza ritenendo illegittime sia la dichiarazione dello “stato d’emergenza per il traffico e per la mobilità nelle province di Treviso e Vicenza” firmata il 21 luglio 2009 dall’ex premier Silvio Berlusconi, sia l’ordinanza del 15 agosto che prevedeva le disposizioni urgenti di protezione civile per far fronte alla situazione.

La Pedemontana Veneta è una superstrada che dovrebbe collegare, a pagamento, Spresiano, in provincia di Treviso, a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, unendo due rami delle autostrade A4 e A 27. Un’opera da oltre due miliardi che ora rischia di sfumare definitivamente.

La decisione del Tar, che ha per di più condannato la presidenza del Consiglio, la Regione Veneto e la Superstrada Pedemontana srl al pagamento di 4 mila euro – ha scatenato molte reazioni. Primo fra tutti il governatore del Veneto, Luca Zaia che ha detto: “Questo è quel male che io chiamo eccesso di democrazia” e ha presentato in tempi record un immediato controricorso al Consiglio di Stato. In suo appoggio anche il presidente di Confindustria Veneta Andrea Tomat, secondo cui “i tempi e le ragioni della giustizia amministrativa non possono continuare a scontrarsi con quelli, altrettanto urgenti, dell’economia”.