Pensioni dei parenti morti incassate: in 11 a processo per truffa all’Inps

Pensioni dei parenti morti incassate: in 11 a processo per truffa all’Inps

ROMA – Hanno incassato per anni le pensioni dei loro padri e madri morti. I figli e nipoti hanno semplicemente omesso di dichiarare che i propri cari erano deceduti e così hanno continuato ad incassare le loro pensioni dall’Inps. Per questo motivo sono 11 le persone finite a processo con l’accusa di truffa all’Inps e di aver incassato cifre tra i 160mila e i 425mila euro in oltre dieci anni.

Giulio De Santis sul Corriere della Sera spiega che tra i “furbetti” c’è anche il figlio di un eroe di guerra, scomparso nel 2000, il cui figlio ha incassato per 12 anni le sue pensioni cumulative per un totale di 425mila euro;

Un tesoretto che ora rischia di costargli un processo con l’accusa di truffa, come chiesto dal pubblico ministero Maria Anna Cordova. Il caso di Cozzolino, 58 anni, è il più eclatante di una lista composta da altri dieci indagati, anche loro accusati di truffa per aver «dimenticato» di avvisare l’Inps della scomparsa di un genitore. Una smemoratezza finalizzata a uno scopo preciso, secondo la procura: seguitare a incassare l’assegno della pensione del familiare deceduto. Amnesie degli imputati che avrebbero provocato alle casse dell’Istituto previdenziale un danno di un milione e 200mila euro.

L’Inps si è costituita parte civile nel procedimento.  Oltre a Cozzolino – «Non ha preso un euro, sono altri familiari a essersi impossessati del denaro», commenta il suo difensore, l’avvocato Daniele Fabi – nella lista degli accusati di aver omesso di comunicare la morte dei propri cari all’Inps c’è Mino Cappucini, 58 anni, cui sarebbero stati versati per cinque anni 167mila euro spettanti alla madre, venuta però a mancare nel 2007. Valeria Martini, 73 anni, è invece accusata di aver continuato a percepire la pensione della mamma deceduta nel settembre 1999 per addirittura tredici anni”.