Si allunga l’età della vita, donne in pensione per oltre 27 anni

Pubblicato il 25 Ottobre 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ sostenibile un sistema che mantiene pensionati per 27 anni? Il caso è tutto italiano: l’età si allunga, soprattutto per le donne, e Lo Stato dà ogni mese l’assegno a chi ha smesso di lavorare per un periodo che oscilla mediamente tra i 23 anni degli uomini e i 27 delle donne. Un record. Il tema non è da poco nei giorni in cui l’Europa ci chiede di riformare il sistema previdenziale, possibilmente eliminando gli assegni di anzianità. Il nodo pensioni è già oggi un problema: lo Stato italiano spende il 15%del proprio Pil per questa voce, contro una media Ocse del 7%.

Qualche numero lo fornisce la stessa Ocse: in Italia solo il 62% degli uomini tra i 55 e i 69 anni è ancora attivo sul mercato del lavoro, contro il 78% della media dei Paesi Ocse. Va peggio con il crescere dell’età: solo il 30% degli uomini di 60-64 anni e circa il 13% nella fascia 65-69 partecipa al mercato del lavoro rispetto al 54,5% e 29,3%, rispettivamente, delle medie Ocse.

E le pensioni non sono tutte uguali, basta vedere la geografia degli assegni da Nord a Sud. Nel Settentrione prevalgono le pensioni di anzianità, laddove il settore privato è più sviluppato. Al Sud assegni sociali e invalidità civili. Nello specifico gli assegni di anzianità erogati dall’Inps sono 4 milioni in tutto, di cui ben due terzi al Nord. Solo in Lombardia se ne concentra un milione. Al Sud invece va la maggioranza degli assegni sociali e non è un mistero in una terra colpita dalla mancanza di lavoro. Meno chiaro invece il motivo per cui al Meridione si concentrano gli assegni di invalidità: qualcosa è cambiato dopo gli ultimi controlli Inps e gli assegni da 3,2 milioni sono passati a 2,78 milioni. Non è cambiata però la distribuzione: fatta eccezione per l’Umbria gli assegni si concentrano comunque al Sud.