Pensioni: Inps sbaglia, chiesti a 80enne 24 anni arretrati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Marzo 2016 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni: Inps sbaglia, chiesti a 80enne 24 anni arretrati

Pensioni: Inps sbaglia, chiesti a 80enne 24 anni arretrati

TREVISO – Per i prossimi 24 anni un ex bidello 80enne, Giuseppe Sinaldi, di Treviso, dovrà ridare all’Inps, attraverso 288 trattenute sulla pensione, una al mese, i 24mila 836 euro che l’istituto ritiene di avergli versato in più nel corso della sua carriera pensionistica. Lo ha comunicato al diretto interessato lo stesso istituto di previdenza informandolo che l’assegno ora percepito sarà decurtato di 87 euro al mese sino al 2039.

L’uomo, in pensione dal settembre del 1992 è stato costretto così, come rileva la Tribuna di Treviso, a rivolgersi a un legale che ora ha chiesto l’accesso agli atti considerato che nella lettera al pensionato l’Inps non avrebbe fornito nessuna spiegazione del tardivo ricalcolo della somma.

L’uomo dovrebbe “risarcire” l’ente pensionistico sino al 103 anni, secondo il legale, oltre a sforare la prescrizione la “trattenuta dell’Inps è inaccettabile nei modi e nei termini”.

Scrive La Tribuna di Treviso:

La storia. È una vicenda che ha dell’incredibile, ma è tutto fuorché uno scherzo. Giuseppe, in pensione dal primo settembre del 1992, quasi non credeva ai propri occhi quando ha letto la comunicazione arrivata dopo l’estratto conto che testimoniava la riduzione del versamento mensile, e dopo un’altra comunicazione in cui l’Inps inviava il prospetto dei tagli (senza spiegare cosa fossero). «Sono in pensione da 24 anni, un quarto di secolo… si svegliano adesso?».

Operatore cinematrofgrafico fino agli anni Ottanta, Giuseppe Sinaldi ha lavorato nel mondo della scuola come “personale associato” raggiungendo così l’età pensionabile. I contributi Enpas sono stati riuniti con quelli Inpdap e confluiti poi nella gestione unica dell’Inps che non ha mai avuto nulla da eccepire o segnalare nei 24 anni intercorsi dal versamento della prima pensione di Giuseppe a oggi, lasciando correre per tutto questo tempo un trattamento pensionistico che – a quanto pare – ancora riteneva “provvisorio”, e che ha impiegato 24 anni a rendere definitivo.