Pensioni, Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Opzione donna in base ai figli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2022 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni, Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Opzione donna in base ai figli

Pensioni, Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Opzione donna in base ai figli FOTO ANSA

Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi e una stretta sul recupero dell’inflazione per le pensioni più alte. Sono le principali misure in materia di pensioni approvate dal Cdm sulla manovra, che prevedono anche la conferma di Opzione donna e dell’Ape sociale. Per la flessibilità in uscita dovrebbe essere stanziato nel complesso circa un miliardo mentre i risparmi della stretta sulla perequazione delle pensioni più alte dipenderà dalle soluzioni scelte. Potrebbe valere circa 1,5 miliardi se si riducesse il recupero dell’inflazione dal 75% al 50% per le pensioni superiori a cinque volte il minimo, cioè a 2.621 euro lordi al mese. Ma potrebbe anche superare i tre miliardi se si tagliasse al 50% anche la perequazione delle pensioni tra le quattro e le cinque volte il minimo (tra i 2.097 euro e i 2.621). Questo se si decidesse il taglio netto sull’intero assegno.

Quanto in meno al mese?

In caso di taglio dal 90% al 50% del recupero dell’inflazione per le pensioni tra le quattro e le cinque volte il minimo un assegno da 2.400 euro lordi avrebbe un recupero di circa 87 euro invece che di 157 euro con una perdita di 70 euro al mese. La perdita si ridurrebbe a 4,24 euro se si utilizzasse la franchigia. Per un reddito da pensione da 5mila euro (che ora ha una perequazione al 75%) il recupero sarebbe di 182 euro invece che di 273 con una perdita di circa 90 euro (con il taglio su tutta la pensione).

Quota 103

Sul fronte della flessibilità in uscita la nuova legge di Bilancio prevede l’introduzione di Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi alla quale dovrebbe affiancarsi una finestra mobile di tre mesi per il lavoro privato e di 6 mesi per i dipendenti pubblici così come è stato previsto per Quota 100. Le risorse da stanziare per il 2023 dovrebbero essere intorno a 700 milioni per una platea totale di circa 47mila persone. Ma è probabile che le uscite reali si fermino alla metà della platea – meno di 25mila persone quindi – soprattutto se si deciderà per il divieto di cumulo con il lavoro come è stato previsto per Quota 100. In quel caso a fronte di una platea di un milione di persone con i requisiti nel triennio 2019-2021 ne sono uscite circa 380mila. Il divieto di cumulo con il lavoro dovrebbe essere però “ammorbidito” con la possibilità di avere redditi dal lavoro annui per importi fino a 5mila euro (senza la definizione di lavoro occasionale).

Opzione donna in base ai figli

Opzione Donna e Ape Sociale. Nel primo caso ci sarebbero alcune novità: in pensione a 58 anni con due figli o più, 59 con un figlio, 60 anni senza figli. Oggi invece si esce a 58 anni (o 59 per le autonome) e 35 di contributi, col ricalcolo contributivo, a prescindere dai figli. Novità anche per le pensioni minime, misura fortemente voluta da Forza Italia e dal vicepremier Tajani: aumenteranno il 20% più dell’inflazione (il 120%) a 570 euro. Questo significa 8 euro in più al mese, 104 euro in più all’anno.

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