Perugia, dipendente gay deriso da colleghi e superiori. Ora tutti indagati per maltrattamenti

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2017 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
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Perugia, dipendente gay deriso da colleghi e superiori. Ora tutti indagati per maltrattamenti

PERUGIA – Preso in giro dai colleghi di lavoro, compresi due dirigenti, per i suoi atteggiamenti effeminati e per il suo accento meridionale, isolato e costretto in situazioni di disagio, tanto da essere sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, fa causa. E i colleghi che lo prendevano in giro vengono indagati per maltrattamenti. 

E’ accaduto nella provincia di Perugia, racconta Umbria Journal. Protagonista un giovane lavoratore di circa trent’anni, impiegato in una azienda specializzata nel campo della spedizione e trasporto di pacchi e lettere.

Secondo quanto riferisce Sara Minciaroni sul quotidiano online TuggOggi.info, i colleghi ora indagati non avrebbero avuto remore ad usare parole e frasi offensive: “Si dice che voi quello lo fate meglio delle donne…” gli aveva detto una volta il capo, paventandogli la possibilità di licenziamento se non avesse acconsentito all’avance.

C’era poi una collega, scrive sempre il quotidiano, che quando gli passava vicino “ondeggiava i glutei e muoveva la mano con fare effeminato alludendo al suo orientamento sessuale” .

Violenze psicologiche durate cinque anni, dal 2010 al 2015, che sarebbero culminate in vere e proprie “angherie lavorative”, scrive Minciaroni:

  Un suo superiore lo avrebbe “costretto a percorrere numerosi chilometri sotto la pioggia e con il freddo in zone impervie assegnandogli un ciclomotore al posto di un’autovettura” e avrebbe “disposto che svolgesse le proprie mansioni in ufficio nei giorni di bel tempo e all’esterno nei giorni di maltempo facendogli percorrere anche 100 km in un giorno” e lo avrebbe “fatto trasferire in una sezione distaccata, senza che gli venisse affidato nessun lavoro, in una condizione di isolamento, solitudine ed emarginazione”.

Dopo quattro anni di soprusi il giovane era stato anche sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio, tanto aveva sofferto per quanto accaduto. Adesso, però, i sette colleghi e superiori che sono stati, secondo l’accusa, causa di tutto questo malessere sono indagati. Nel frattempo sia gli indagati che il giovane vittima sono stati licenziati al termine di un’inchiesta interna della società. Tutti i licenziamenti sono stati impugnati.