Al Qaida Pesaro: arrestato Andrea Campione, smantellata scuola jihadista

Pubblicato il 23 Aprile 2012 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un cittadino italiano convertito all’islam, Andrea Campione, è stato arrestato a Pesaro nel corso di una vasta operazione antiterrorismo condotta dalla Polizia di Cagliari in varie città. Nel corso dell’operazione, coordinata dall’Ucigos, sono stati anche oscurati vari blog Jihadisti.

Andrea Campione, 29 anni, originario di Montelabbate (Pesaro Urbino), operaio in una fabbrica di cornici, l’italiano convertito alla religione islamica arrestato dalla polizia nel Pesarese con il nome di battaglia di Abdul Wahid As Siquili. Il giovane, che ha una relazione sentimentale con una donna marocchina, aveva piu’ volte manifestato l’intenzione di unirsi alle formazioni combattenti della ‘Guerra santa’ in Afghanistan o altre zone della Jihad.

Gli investigatori hanno documentato in particolare stretti rapporti tra il giovane pesarese e il marocchino Mohamed Jarmoune, arrestato a Brescia il 15 marzo scorso con l’accusa di voler pianificare un attentato contro la sinagoga di Milano. Proprio il convertito italiano, infatti, aveva inviato a Jarmoune – e a diversi altri soggetti indagati nell’operazione – una e-mail che conteneva link da cui poter scaricare numerosi manuali operativi sulle modalita’ di realizzazioni di attentati e sulle tecniche di guerriglia.

Dieci gli indagati, tra cui un insegnante cagliaritano convertito all’islam ritenuto un elemento di spicco della rete: sarebbe lui il legame tra i teorici jihadisiti internazionali e la rete italiana. L’operazione ha portato a perquisizioni anche a Cuneo, Milano, Brescia, Pesaro, Salerno e Palermo. Per gli investigatori della Digos sarda, guidati dal primo dirigente Alfonso Poverino, la rete che si sviluppava su internet puntava al proselitismo della jihad islamica, ma soprattutto alla divulgazione di testi operativi di Al Qaida: durante le perquisizioni nelle varie citta’ e’ stato trovato anche un video di un attentato kamikaze, piu’ altro materiale utile per l’inchiesta. ”La jihad non e’ solo violenza – hanno detto gli investigatori durante la conferenza stampa in Questura – ma anche il proselitismo e la ricerca di adepti disposti al sacrificio”.

Due, secondo gli uomini della Digos, i giovani che avrebbero subito il fascino della dottrina che esaltava il suicidio, gli attentati e il sacrificio estremo per la causa islamica, ma non ci sarebbero comunque atti preparatori di attentati. A far decollare l’inchiesta cagliaritana e’ stata una segnalazione arrivata dalla Procura di Torino in merito all’attivita’ svolta su internet dal docente cagliaritano ora indagato per apologia, ai sensi dell’articolo 270 quinques varato nel 2005 proprio per contrastare il terrorismo internazionale in Europa.

Nella stessa indagine, il 15 marzo, era stato arrestato a Brescia anche Mohammed Jarmoune, che progettava l’attentato alla moschea di Milano, cosi’ come la Procura di Cagliari ha ordinato l’oscuramento di alcuni siti internet che erano diventati punti di ritrovo e smistamento di materiale informativo: tra questi anche manuali su come costruire ordigni in casa, fare omicidi o organizzare attentati.

Complimenti alla Digos per l’attivita’ investigativa durata due anni sono arrivati dal Questore di Cagliari. Dei dieci indagati, oltre al docente sardo e all’operaio arrestato a Pesaro perche’ stava per partire per il Marocco, si conta anche una coppia sposata di Brescia.