Pesaro: cassintegrati al lavoro e pagati in nero, 49 denunce

Pubblicato il 2 Aprile 2012 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA

PESARO – Quando le Fiamme Gialle hanno contestato loro l'accusa di truffa aggravata ai danni dell'Inps ed evasione fiscale, quattro imprenditori della provincia di Pesaro Urbino sono cascati dalle nuvole.

In fin dei conti – hanno spiegato – loro si consideravano dei benefattori, perche' dopo aver messo in cassa integrazione in totale 45 dipendenti, li facevano lavorare in nero presso le stesse aziende, pagandoli 14-15 euro l'ora. Un modo per sbarcare il lunario, arrotondando le entrate rispetto all'assegno di Cig erogato dall'Inps. E' il meccanismo scoperto dalla Guardia di Finanza di Pesaro, che dall'inizio dell'anno ha messo sotto osservazione 5 imprese manifatturiere dei settori del mobile e del vetro, con nomi di una certa importanza, concentrandosi in particolare su adempimenti retributivi e contributivi e sulle richieste all'Inps riguardo all'utilizzo degli ammortizzatori sociali.

I finanzieri hanno denunciato tutti e 49 per truffa aggravata: ogni 'finto' cassintegrato riceveva mediamente 60 euro al giorno, tutti rigorosamente esentasse per loro e sui quali i datori di lavoro non hanno speso un euro di contributi. Nella rete degli accertamenti sono rimasti coinvolti anche altri 85 lavoratori, questi regolarmente assunti, ma che percepivano degli straordinari 'fuori busta', anche in questo caso senza tasse e senza contributi. Un ultimo lavoratore invece e' risultato assunto totalmente in nero.

Gli accertamenti sono stati condotti dalla Polizia tributaria che ha accertato un'evasione contributiva per oltre 600.000 euro e un'evasione fiscale di oltre un milione di euro.