Pesticidi in tavola con frutta e verdura, torna anche il Ddt

Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

La frutta e verdura che mettiamo in tavola è sempre più contaminata. A lanciare l’allarme è un rapporto di Legambiente secondo cui i pesticidi sono passati dal 27,5% del 2009 al 32,7% nel 2010. I prodotti più chimici insomma battono quelli sani: infatti questi ultimi diminuiscono al 65,8% nel 2010, dal 71,3% del 2009.

Il “Rapporto sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia”, elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici di tutte le regioni italiane, rivela anche che a scendere è anche il numero di campioni analizzati, che passano dagli 8.764 dello scorso anno, agli attuali 8560.

Dopo 32 anni dalla sua messa al bando, ricompaiono tracce di Ddt in un campione di insalata analizzato in Friuli. Tra le verdure il 76,4% dei campioni risulta regolare senza residui (erano l’82,9% nel 2009); 45 sono i campioni fuori legge (1,3% contro lo 0,8% dello scorso anno), mentre il 22,3% risulta contaminato da uno (15,8%) o piu’ residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009).

Diminuiscono i campioni di frutta irregolari per residui oltre i limiti consentiti o per molecole non autorizzate, passando dal 2,3% dello scorso anno all’1,2% dell’attuale, mentre aumentano quelli regolari ma contaminati da uno (22%) o piu’ residui (26,4%) che passano nel complesso dal 43,9 al 48,4%.

Il problema dei cibi contaminati riguarda tutta la penisola, da nord a sud tranne il Molise che, riferisce Daniela Sciarra,  “si è dimostrata la regione meno virtuosa nel fornire dati e informazioni, contro l’Emilia Romagna in testa per collaborazione e informazioni”.

“Anche quest’anno, insomma, -aggiunge Sciarra- al Molise va la maglia nera, non ci ha mandato nessuna notizia”. Quanto alle informazioni fornite sono positivi i dati sulla Campania, la Basilicata, la Toscana ed il Friuli che hanno fornito i dati piu’ copiosi ed i migliori risultati.

“Anche se i produttori puntano di piu’ alla qualita’ sono ancora troppi i campioni piu’ irregolari ed e’ ancora fuorilegge l’1% dei prodotti” spiega Ferrante che, riguardo i comportamenti virtuosi o meno delle regioni, sottolinea: “I campioni sono rilevati nei mercati e la provenienza dei prodotti e’ varia, arrivano cioe’ anche da mercati stranieri. Quest’anno pero’ non ci sono pervenute informazioni sulla provenienza degli alimenti mentre negli anni passati quelli Made in Italy risultavano piu’ sani”.

“L’obiettivo di Legambiente -aggiunge Sciarra- e’ quello di dare la maggiore completezza di informazioni possibili, continueremo a chiedere alle Arpa anche la tracciabilita’ e la provenienza dei prodotti in analisi”.

“La normativa vigente ha portato ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l’armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito (Lmr), ha rappresentato un importante passo in avanti” afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.

“Il Rapporto -continua- registra poi un lento ma graduale miglioramento rispetto agli anni passati, a testimonianza della maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli alla salubrita’ dei cibi e alle richieste dei consumatori, sempre piu’ favorevoli ai prodotti provenienti da un’agricoltura di qualita’. Nonostante cio’, pero’, risulta ancora troppo alta la percentuale dei prodotti contaminati da uno o piu’ tipi di pesticidi”.

“La strada da percorrere per raggiungere un uso sostenibile dei fitofarmaci -sottolinea Ferrante- e’ ancora molto lunga. Rimane, infatti, il problema del cosiddetto multi residuo cioe’, l’effetto sinergico dovuto alla presenza contemporanea di differenti principi attivi sul medesimo prodotto, e quello della rintracciabilita’ di pesticidi revocati oltre il termine fissato per lo smaltimento delle scorte”.

“Non esiste un riferimento specifico nella normativa che stabilisca per i laboratori un termine temporale oltre il quale tracce, anche al di sotto del limite consentito di pesticidi revocati, come il Ddt, siano da indicare come irregolari” afferma ancora Ferrante che per questo ha presentato un disegno di legge che mira, in particolare, a promuovere la ricerca sugli effetti sinergici del cocktail chimico e la regolamentazione della normativa sul multi residuo.